Feller Re di Campiglio. Il pagellone del Piano 54

C’è stata un’attesa talmente forte, che all’alba, usciti dal Piano 54 avremmo voluto avere un solo tasto sugli schermi dei nostri iPhone: rewind. Ma si sa, le cose belle della vita volano via all’improvviso, come le emozioni regalateci anche questa volta dalla 3Tre Campiglio. È stata la notte delle stelle, di Marcel Hirscher, Alberto Tomba e Manuel Feller, perché come vi avevamo preannunciato, Campiglio è un luogo per forti. Qui bisogna avere le spalle larghe per sopportare la pressione di questo nido, e lo Skiporn è una religione non adatta ai deboli di cuore. Ora dritti verso Adelboden, Kitz Schladming e poi boh… bikeporn. Ma andiamo al pagellone:

Manuel Feller: quando vi diciamo che i risultati non contano, che non ci bastano, e che vogliamo altro…. La fotografia è questo cavallo pazzo, ancora a secco di vittorie e podi in Coppa del Mondo, ma allo stesso tempo il personaggio più acclamato del momento. Entra al Piano 54 scortato dal fratello e da un presunto procuratore più giovane di lui, uno di quelli che ti riportano a casa alla prima sbornia d’infanzia dopo averti controllato per una notte intera. Quando gli chiediamo dove sia il suo compagno di merende Marco Schwarz, le sua risposta è secca: “Blacki sta tornando a casa, era arrabbiato per l’uscita. Lo scorso anno fui io a non presentarmi al Piano 54 perché ero tremendamente arrabbiato. Questo è lo sport, questa è la vita.” Un personaggio con una cultura fuori dagli schemi, sul fatto di ricordare il primo Bode Miller non ha dubbi: “No, io non posso assomigliare a Bode, io sono io, Manuel Feller . Voto 10

Daniel Yule: ogni anno arriva sempre alla stessa ora, puntuale come un Rolex. Lo svizzero c’è sempre, che arrivi ai piedi del podio o che esca di scena non cambia. Con il suo accento fa strage di gnocca, confermandosi anche quest’anno il più ricercato dal gentil sesso. Voto 9

Ale Georg Van Poppel: quando bisogna lavorare, si fa trovare al suo posto. Voto 9

Sandro Simonet: uno dei migliori interpreti dello Skiporn in Svizzera dopo Daniele Sette, Nicolas Iliano, Lara Gut e Sandro Viletta. Inizia la serata timidamente, ma esce alla distanza quando le ore si fanno piccole. Voto 8

Alberto Spagolla:  sente nominare Campiglio e gli si illuminano gli occhi. Lassù, con l’airone, dove osano le aquile. Voto 8

Giorgio Rocca: quando si parla di carisma non può mancare all’appello. Quando Campiglio chiama, Giorgio risponde, in pista con uno Sci a V da amarcord, al Piano 54 con una presenza che vale il prezzo del biglietto. Voto 8

Badesign: quando si dice “fare del volontariato”. L’ imprenditore Niccolò Badessi si presenta al Piano 54 con una busta regalo piena di cappellini griffati skiporn; li lancia in aria uno ad uno come se non ci fosse un domani, e monopolizzando il locale appoggiando una boccia al tavolo Swatt Club. Signori si nasce, non lo si diventa. Voto 1000

Marco Biz e Beatrice Ghedina: c’erano anche Spriss e l’ampezzana a presenziare la night race, il primo con il suo #beviamoilpiave , la seconda con un abito appena uscito da Cortina Fashion Weekend. Vincitori sul Red Carpet di Campiglio. Voto 8

Tiberio Guidolin e Pietro Cipriani: al mattino Skiporn al Grostè, il primo con un Blizzard più duro dei piloni della seggiovia, il secondo con un Salomon Crossmax che usava Kalle Molling ai tempi d’oro. Ci è sembrato di ritornare ai tempi del Drago, con Walter Girardi a plasmare il loro talento. Quando  il “Giro” è entrato al 54, è stato come vedere avverarsi una profezia. Voto 8

Ema da Mas, Christian Pulliè, Andrea de Bernardin e Davide Guadagnini: questi giovanotti stanno dimostrando un attaccamento agli eventi Swatt Club fuori dal comune. Nonostante il loro capitano Nick Tonet, il Dragone Alato, abbia preferito rimanere a casa con le sue sculture nella neve, i suoi discepoli anche questa volta hanno risposto presente arando Campiglio . Una 24 ore No stop che permetterà loro di insegnare lo Skiporn nelle scuole dopo la befana. Chapeau. Voto 7 

Nel Link sottostante, la definizione di Skiporn 2017

Skiporn

Melly Corradini: non molla mai, sempre in prima linea a questi eventi dove bisogna aprire il gas. Dopo la sfuriata dello scorso anno per non averle portato una maglietta Swatt, questa volta si presenta con un altro atteggiamento, nonostante l’assenza giustificata di Valentina Marchei. Che grinta la Melly! Voto 7

Nicola Duchi:  in vista di una stagione di bikeporn, il forte Under 23 non può mancare a Campiglio griffato Skiporn. Apre ventagli in mezzo al Piano 54 sentendosi in mezzo alle Fiandre. Voto 7 

Amelia Bisicchia: Campiglio- Cortina express con tempi da pole-position per sfatare il mito del ” non vengo perché domani lavoro”. Voto 7

Cecillia Rotunno: entra al Piano 54 dopo aver detto ai buttafuori: ” base stretta e sopra fate quello che volete” con l’intenzione di conoscere Carlo Beretta. Il Prez però se ne è già andato, scortato da Van Poppel a lavare la sua Passat sull’isola che non c’è. Voto 7

Piano 54: inizilamente incapaci di reggere un evento con 800 invitati, capiscono subito l’importanza dell’ operazione marketing del nostro brand e alla fine sono i buttafuori a chiederci chi fare entrare e chi no. Voto 100

Thomas Rossi: è diventato uno dei personaggi più cercati dello Swatt Club, al punto che nella sciata del venerdì mattina al Grostè, alle 8.00 del mattino i parcheggi erano già stati riempiti dalle casalinghe arrivate apposta per un selfie con questo bergamasco. È stata la sua assenza l’unica delusione della serata, soprattutto dopo le dichiarazioni prima della Night Race : ” ta, lo faremo calare di un piano il 54″ . Voto 2 

Anche questi due esemplari di creatività sulle nevi di Campiglio per conoscere il Leü de Berghem

Fisi: ormai vi siete abituati a leggere la pagella al contrario, come la Gazzetta. Continuano a perseverare, organizzando il GPI in concomitanza con un evento del genere. Solamente alcuni personaggi carismatici come Edoardo Giunipero hanno avuto il coraggio di saltare la gara per vivere Campiglio da vicino, per poter vedere Hirscher dal vivo e per raccontarlo ai loro figli in futuro. L’ unico a salvarsi è il vice presidente Alberto Beretta che dopo essersi fermato per strada a scattarsi selfie con un mostro sacro come Gianni Moscon, fa tappa a casa Swatt scaricando viveri per i prossimi due anni. Voto: quello che volete

 

 

 

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