Da 10 a 0. Il pagellone delle classiche di primavera.

Fascino, passione, brividi e incertezza. Sono la classiche di primavera, dalla Milano-Sanremo passando per le Fiandre e i settori di pavé della Roubaix, fino al trittico delle Ardenne. Anche quest’anno questi monumenti ci hanno regalato emozioni da raccontarvi. Per noi di Solowattaggio è stata una primavera speciale dopo aver ricevuto il primo accredito da RCS e avervi raccontato da vicino la classicissima. Purtroppo non abbiamo partecipato a nessuna gara al nord, ci scusiamo, ma abbiamo in programma un mese di maggio che vi farà impazzire. Complimenti inanzitutto ai vincitori: Demare, Sagan, Hayman, Gasparotto, Valverde e Poels. Corse così non si vincono per caso, ma anche quest’anno in gruppo si è vista molta incertezza e ancora una volta ci sono stati outsider di rilievo. Andiamo al pagellone:

Peter Sagan: The King of Flanders. Finalmente si è consacrato. Sarebbe sorto un vero e proprio caso se anche quest’anno non fosse arrivata una grande classica. Alla Sanremo il baby fenomeno Gaviria lo ha messo fuori dai giochi, ma Peto non si è perso d’animo. Al nord dopo essere stato battuto da Kwiatkowski ad Harelbeke si è letteralmente scatenato vincendo Gent Wevelgem e Giro delle Fiandre. Al Fiandre ha dimostrato una superiorità disarmante e sembrava fosse destinato ad una doppietta storica alla Roubaix. La sfortuna assieme ad una squadra ridicola si è messa sulla sua strada durante i lunghi settori di pavé della Region Nord Pas de Calais e adesso tanti saluti al Giro di California. Voto:10

Tom Boonen“Tommeke” è stato indubbiamente protagonista della corsa più bella: la Parigi-Roubaix. Sembrava scritta sui libri di storia già dal mattino la sfida Sagan, Cancellara, Vanmarcke. Nessuno però aveva pensato che in gruppo c’era un uomo intenzionato a portarsi a casali quinto blocco di pavé. Indiavolato fin dal mattino assieme al fido Tony Martin, il fiammingo è stato autore di una corsa pressoché perfetta, una giornata passata a spingere watt assurdi senza nemmeno fermarsi ai rifornimenti per non perdere tempo. I sogni di tutti i bambini fiamminghi di vedere il loro eroe vincere ancora sono però stati infranti da un australiano di nome Matthew Hayman. Grazie “Tommeke” sei stato l’unico a farci piangere. Voto:10

Enrico Gasparotto: Epico, commovente. L’ultima volta abbiamo aperto una lattina di Heineken all’ultimo km dello Zoncolan durante il Giro 2014.. Era in maglia Astana e dopo aver scalato la montagna carnica non si è tirato indietro ad aprire la lattina offertagli da un tifoso a bordo strada. Non sappiamo i motivi della separazione, sappiamo però che Enrico ha vinto un’Amstel da autentico mattatore del nord. La dedica a Demoutiè è stata da pelle d’oca. Grazie. Voto:10

Fabian Cancellara: Non ha vinto nessuna classica nella sua ultima stagione, tuttavia Fabian ha dimostrato di essere sempre davanti, di essere in grado di vincere qualsiasi corsa. Al Fiandre si è fidato troppo dei sui gregari e alla Roubaix è finito a terra. Ora chi sarà l’erede della locomotiva di Berna? Voto:9

Michal Kwiatkowski: Stile semore da 10, forse in maglia Etixx lo era ancora di più, Kwiato ha dato spettacolo alla Sanremo e al Fiandre ha dato il via all’azione che ha dato la vittoria a Sagan. Ha sempre dato l’impressione di poter partire in qualsiasi momento ed è riuscito a cogliere un grande successo ad Harelbeke. L’unico punto interrogativo è sulla sua involuzione. Solitamente il polacco riesce ad esprimersi sulle ardenne, quest’anno invece le sue performance sono arrivate in gare non adatte sulla carta alle sue caratteristiche. Che cosa succede? Voto:8

Matthew Hayman: Ha rovinato la festa a tutti la domenica di Roubaix. Questo trentottenne della Orica è stato protagonista di un gesto atletico impressionante nella corsa francese nonostante fino a poche settimane prima si allenasse sui rulli appoggiando il braccio ingessato su una scala in metallo. Che personaggio Hayman. Voto:8

Tony Martin: In sella è abbastanza brutto da vedere, ma Tony alla Roubaix ha fatto un lavoro per Boonen che abbiamo avuto l’acido lattico nelle gambe solamente a guardarlo. Quando inizierà correre in proprio? Gli anni passano Panzerwagen, affrettati. Voto:8

Sep Vannmarcke: Che corridore. Gli studenti degli istituti agrari francesi stanno ancora proseguendo con la manutenzione nella buca all’inizio del Carrefour de L’Arbre dove Sep è entrato ad una velocità tale da mettere in crisi il telaio della sua Bianchi. Voto:8

Alejandro Valverde: Ancora una Freccia Vallone per lui, a dimostrare il fatto che su strappi del genere corridori come lui, Gilbert e Purito potrebbero vincere fino a 60 anni. Alla Liegi però ci ha un po’ deluso, vedere un corridore da grandi giri non tenere in una corsa che sembrava disegnata per lui ci pone delle domande in ottica Giro d’Italia. Voto:8

Gianni Moscon: alla Roubaix è stato stupefacente, facendo vedere a tutti una maturità da grande corridore. Il futuro sul pavé sembra essere suo. Voto:8

Vout Poels: antipatico quanto forte. Questo corridore è veramente agli antipodi dello Swatt Club ma domenica alla Liegi se li è mangiati tutti. Finalmente il Team Sky è riuscito a vincere una classica, anche se per vincere Fiandre e Roubaix devono ancora cambiare mentalità. Voto: 8

Fernando Gaviria: un fenomeno. La Sanremo sembrava sua, stava per sprintare come è solito fare: mani nella parte alta del manubrio e testa sopra la ruota anteriore. Si è spenta la lampadina dei watt e è caduto a terra. Il colombiano però fa paura a tutti ma ora che cosa succederà in casa Etixx? sprinteranno al Tour con lui e Kittel? sarebbe uno spettacolo. Voto:8

Julian Alaphilippe: tanta, tanta roba. Corre poco ma quando corre fa cose da grande campione. Ancora secondo alla Freccia, ma il francesino classe 1992 sembra essere destinato a diventare un uomo alla Paolo Bettini. Voto:8

Arnaud Demare: quello che ha fatto alla Sanremo sulla Cipressa è stata una pagina nera di questo sport quanto i casi di doping. Voto:3

Alexander Kristoff: ma dove è finito il norvegese? la mancanza del Gerva si è fatta sentire e il velocista della Kathusha non si è mai visto davanti. Preparazione sbagliata? Voto:4

Diego Rosa: che cosa avrà pensato un duro in corsa come il suo capo Vinokourov vedendolo attaccare con la mantellina aperta? Diego domenica aveva delle buone gambe ma vedere un attacco così è stato deprimente. Speriamo non accada più. Voto:3

Tinkoff: vedere Sagan a 100 km dal traguardo senza uomini al proprio fianco rende l’idea di quanto questa squadra non sia in grado di tenere una corsa. Che cosa farà peto nella prossima stagione? Voto.2

Riccardo Magrini: il mitico Rick Van Magren domenica durante il suo commento tecnico negli ultimi km continuava a dire: “arriva la Sky con Kwiatkowsky davanti“. Peccato che Kwiato non si sia nemmeno visto al mattino al foglio firma. Voto:0

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