Spesso molti appassionati sono all’oscuro di ciò che accade agli atleti di Coppa del Mondo nei periodi precedenti ai pochi minuti di diretta televisiva dove il mondo intero può vivere le loro discese. In Italia è molto difficile emergere quando non si è in squadra nazionale, molte volte per la poca determinazione degli atleti che smettono troppo presto, altre per infortuni e costi troppo elevati, altre perché gli sci club sono più impegnati a fare superare le selezioni maestri ai propri tesserati, trascurando così l’alto livello. Le realtà che lavorano invece per portare i propri atleti a raggiungere i propri limiti e perché no, alla Coppa del Mondo, si contano su una mano. Tra queste lo Sci Club Lecco, ma oggi vi vogliamo parlare della World Racing Academy di Daniel Fahrner, un uomo con le spalle larghe, uno che va controcorrente perché non si accontenta di vivacchiare alle gare della domenica. La WRA da anni permette agli atleti d’ alto livello e a coloro che vogliono raggiungerlo, di allenarsi al meglio durante l’ anno o a ridosso dei grandi eventi. Abbiamo contattato questa mattina il figlio Martin, allenatore d’ arte classe 1993, un pilastro di questo team.
Ciao Martin, la WRA è una realtà a livello Europeo, da anni molti atleti si rivolgono a voi per un lavoro di qualità. Due anni fa allo Stelvio, se ci fosse stata una gara, la qualità dei vostri atleti in pista avrebbe fatto uscire una penalità di gara di 6.00 punti. Come è nato tutto questo?
“ La Wra è nata nel 2010 con tre atleti: Urs Imboden, Sasha Gritsch e Kristof Roux. Urs era appena uscito dalla federazione svizzera e andammo con la Moldavia. C’erano pochi soldi, ma di li a poco sono arrivati altri atleti come Philip Schmid, Philip Trejbal, Markus Vogel, Stefan Kogler, Nicole Gius, Riccardo Tonetti, Dominik Stehle e Patrick Thaler. Siamo tipi strani, ma siamo duri, con niente abbiamo fatto il massimo perché lavoriamo, lavoriamo e lavoriamo. Non siamo come le federazioni che puntano forte su pochi atleti, il nostro dovere è quello di fare rendere al massimo delle possibilità tutti i nostri sciatori“.
Dove è la vostra base logistica e di che atleti disponete in questo momento?
“La nostra base è in Val Venosta. In estate lavoriamo allo Stelvio e a Sas Fee, mentre in autunno saliamo in Val Senales e a Solda. Colgo l’occasione per ringraziare la Val Senales, ci dànno sempre tutta la loro disponibilità sulla Leo Gurschler. In estate i nostri atleti dormono a San Valentino alla Muta, dove la fidanzata di Daniel permette loro di dormire presso i suoi appartamenti. Sciare è diventato costosissimo, ma noi cerchiamo di dare il massimo ai nostri ragazzi. In questo momento la nostra punta è Krystof Kryzl, poi abbiamo Miha Kurner, Ishi Tomoya, infortunatosi da poco, Matej Falat e i fratelli lettoni Zvenjesk, nei 30 a Santa Caterina di cui sono io stesso responsabile. Oltre a loro abbiamo diversi giovani come Patrick Renner e Alex Hofer che si allena con noi quando non è impegnato con le Fiamme Gialle”.
Molti in passato hanno giudicato il vostro lavoro inopportuno, come un fastidio alle federazioni, molto spesso incapaci di capire le esigenze degli atleti, desiderosi di avere anche un allenatore di fiducia. Vi è pesata questa situazione?
” In Italia quando è arrivato Max Carca non nascondo che siano sorti alcuni problemi. Capisco che la FISI voglia intraprendere un certo tipo di lavoro con gli atleti, ma sono proprio questi ultimi a sentire l’esigenza di avere un allenatore personale vicino. Spesso gli atleti non si trovano bene all’ interno della squadra, ecco che i team diventano indispensabili. Hannes Reichelt ha il proprio allenatore, Moelgg e Innerhofer anche, non vedo perché atleti con un palmares inferiore non possano averlo. Da quando è rientrato in squadra, Patrick Thaler non è più con noi, ma prima dello slalom di Wengen abbiamo svolto assieme al padre due giorni di training nella sua Sarentino e nella prima manche ha sciato benissimo, peccato per l’inforcata nella seconda. Molte volte anche due giorni d’allenamento a casa prima di un grande appuntamento possono fare la differenza”.
Quali sono gli sponsor che permettono di andare avanti nel vostro progetto e quali sono gli obbiettivi futuri?
“ Le prossime Olimpiadi saranno importantissime per Krystof Kryzl, è un grande sciatore, senza trascurare tutti gli altri atleti che lavorano ognuno per raggiungere propri obbiettivi. Dobbiamo ringraziare vivamente Isacco Gilmozzi di Eurogripp, una persona con valori veri, senza la sua sponsorizzazione sarebbe durissima. Poi abbiamo Vitalini da questa stagione , i suoi capi sono ottimi, ed infine Myboshi. Philipp Plank ci aiuta poi quando si tratta di mettere apposto lo scarpone, è un vero mago”.
In Bocca al Lupo WRA!