Swatt Club: Giuditta Cemin #17

Giuditta Cemin è il numero 17 dello Swatt Club. E’ al quarto anno di liceo economico-sociale, ha iniziato a sciare quando aveva due anni e da lì non ha più smesso. Nonostante i molti infortuni al ginocchio e qualche gara andata male ha continuato sulla sua strada, seguendo il suo motto: “Non mollare mai e credici sempre”.

Inoltre ora Giuditta gioca a calcio in una squadra femminile e da poco ha iniziato ad allenare una squadra di bambini, per trasmettere quella passione e quell’amore per lo sport che ha coltivato negli anni.

-Chi sono i tuoi idoli?

Di idoli ne ho molti e quasi tutti nello sci alpino, in particolare nutro interesse per la squadra norvegese. Mi colpisce molto il loro essere uniti e il fatto che i più anziani e i più esperti aiutino e diano consigli ai più giovani. Il miei idoli assoluti sono Askel Lund Svindal e l’americana Lindsey Vonn, perchè sono persone che non hanno mai mollato e dopo tanti infortuni sono tornati più forti. La loro voglia di tornare grandi dopo i momenti difficili e la loro serenità nel fare questo sport lì rende dei grandi. Un altro idolo per me è Tommaso Leoni, un ragazzo che ha dato il meglio di sé per passare dal fondo allo snowboard, entrando addirittura nella squadra nazionale.

Inoltre c’è una ragazza che è un’amica e nello stesso tempo un mio idolo: è Francesca Fanti. Da quando abbiamo iniziato a far gare insieme l’ho sempre vista sul podio. E’ sempre solare e vivace, pronta ad aiutare il prossimo e a dare consigli. Nemmeno lei ha mai mollato e so che non lo farà mai: è una amica fantastica e quando può ti aiuta subito.

 

 – Sono due mondi diversi il calcio e lo sci alpino?

Secondo molte persone lo sci alpino e il calcio sono completamente diversi, ma secondo me no. Faccio il portiere, che è un ruolo un po’ “isolato” dalla squadra e lo si può capire anche negli allenamenti, spesso differenti dal resto del gruppo. nonostante ciò devo fidarmi di tutte le compagne e loro devono fare lo stesso con me. Anche nello sci c’è una squadra che spesso si trasforma in una famiglia. Anche se non è con te fisicamente quando gareggi, tu sai che c’è. Qualcuno a questo punto potrebbe dirmi:”dunque lo sci è uno sport individuale”, ma per me è sia individuale che di squadra. Invece per quanto riguarda gli allenamenti e la preparazione di questi due sport sono completamente differenti perchè nello sci secondo la preparazione è molto più dura. In conclusione si potrebbe dire che lo sci e il calcio sono due sport differenti, anche se ci sono molti punti in comune.

 

 -Sport e scuola in Italia: cosa ne pensi della situazione attuale nel nostro paese?

Secondo me scuola e sport agonistico non vanno molto d’accordo in Italia e personalmente ho sempre avuto problemi con lo studio date le molte assenze. E’ vero, tra allenamenti e gare si perdono molti giorni di scuola, ma il problema principale è la flessibilità dei professori nei confronti degli atleti. Io in 12 anni di scuola avrò trovato 4/5 professori che hanno capito la difficoltà. E li ringrazio!

Una cosa che non capisco sono le interrogazioni fatte il primo giorno di rientro dopo che un atleta è stato assente per un ritiro di allenamento o una gara. Poi ho notato che molti professori guardano con un pò di disprezzo i ragazzi che perdono giorni di scuola. E’ anche per questi motivi che un ragazzo che fa sport a livello agonistico solitamente si iscrive in una scuola privata o in una scuola che può aiutarli, come può essere ad esempio lo ski college.

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