Esiste la paura di vincere?

Aksel Lund Svindal

A questa cosa che gli atleti abbiano paura di vincere sinceramente non credo molto. Durante le cronache delle competizioni dei più disparati sport si sente spesso dire a proposito di un atleta con la vittoria in mano: “Aveva la possibilità di farcela, ma ha avuto paura di vincere”. Non scherziamo. Un atleta vive per la vittoria. Un atleta si allena sognando di agguantare il successo. E’ il suo obiettivo. Ciò che lo motiva a insistere, ad allenarsi, a sacrificarsi.

Più che paura di vincere, direi piuttosto che un atleta può essere vittima della paura di perdere. Mettiamoci nei panni di un atleta che è a un passo dalla vittoria, quel momento che attende ogni volta che affronta una competizione. Quanti pensieri ed emozioni potranno mai passargli per la testa? Milioni. E tra questi ci sono sempre pensieri dove l’atleta si incita a non sbagliare, perché l’errore fa paura: l’errore può far perdere. “Se sbaglio verrò criticato…gli sponsor non mi vorranno più…deluderò le aspettative di tifosi, allenatori e famiglia…non sono un atleta abbastanza bravo”. La posta in gioco di fronte ad una possibile e imminente vittoria (ma lo stesso vale se l’obiettivo è un piazzamento di rilievo) è altissima e un errore potrebbe irrimediabilmente compromettere tutto.

Peccato che proprio quando cerchiamo di allontanare l’errore e di convincerci a non sbagliare, siamo dentro fino al collo nell’errore stesso. La nostra mente non ammette le negazioni e quando ci imponiamo di non pensare o di non fare qualcosa, ci stiamo già pensando. Se io vi dicessi: “NON pensare a un pallone da basket”, qual è la prima immagine che si è formata nella vostra mente? Prima di negare un pensiero la nostra mente deve visualizzarlo e tirarci una croce sopra. Ma a quel punto tutta la nostra attenzione è focalizzata sul pensiero che si vuole eliminare e questo avrà tutto il tempo per incidere negativamente sul comportamento. Il pensiero di sbagliare e la paura, che ne è la diretta conseguenza, ci portano dritti all’errore confermando e forse concretizzando i timori che sono alla base della paura di sbagliare stessa.

Nei momenti appena antecedenti una gara e durante la competizione, meglio quindi togliersi dalla testa il risultato e le fantasie su errori che si potrebbero commettere. E sottolineo si potrebbero. Non è detto che si sbaglierà. Ma nel momento in cui pensiamo intensamente a un possibile errore, stiamo già gettando le basi per commetterlo. Decisamente più funzionale spostare il focus attentivo sul processo e sul gesto atletico. Questo determina una profonda consapevolezza. Ed essere consapevoli determina la sensazione di sapere con assoluta certezza cosa è necessario fare in una situazione per ottenere il meglio.

@valentinapenati

penati@sipiss.it

One Response

  1. Virginia Ronchi says:

    Articolo molto interessante!
    Sfata la mitica frase “paura di vincere” e spiega in modo chiaro e competente cosa può turbare la mente dello sportivo nell’imminenza di una vittoria (la paura della non vittoria), accompagnando il tutto con utili suggerimenti su cosa e come focalizzare i propri pensieri per ottimizzare le proprie potenzialità di successo!
    Spero di leggere in futuro altri articoli della dott.ssa Penati.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *