Phil Gaimon attacca i Kom di un dopato

Chi ci segue da qualche anno ormai conosce anche Phil Gaimon. Lo scorso anno, dopo un’ottima stagione con la Optum-Kelly, lo avevamo intervistato per capire quali fossero le sue aspettative per il 2016 nel mondo World Tour con la Cannondale. Ci eravamo dati appuntamento in Italia per qualche classica, ma non riusciremo mai ad incontrare Phil di persona, o almeno come ciclista professionista, perché purtroppo ha deciso di “appendere la bici al chiodo” dopo una stagione più che positiva. Ed ora?

Oltre a scrivere libri e organizzare eventi ciclistici in California, Gaimon si è posto un obbiettivo interessantissimo: battere tutti i KOM di Strava nella zona sud della California, specialmente sulle rampe più importanti di Los Angeles. Sfrutterà dunque questo momento di transizione dal professionismo al mondo amatoriale dove comunque può contare su un grande stato di forma fisica e mentale. Ma dietro a questo nuovo obbiettivo c’è molto altro e infatti Cyclingtips, sito di riferimento australiano, lo ha contattato direttamente per capire realmente il perché di tutto ciò: “Mi sento un po’ come il fratello maggiore di qualcuno. E’ come se ci fosse un bullo che spinge via la gente in un parco giochi e io sono l’unico che può fare qualcosa per fermarlo. In realtà conosco una marea di ciclisti che potrebbero asfaltare questi KOM con una gamba, come i miei ex compagni Mike Woods e Joe Dombrowski, ma a differenza di me hanno altro di meglio da fare.” 

Recentemente Gaimon ha conquistato il KOM della salita di Mandeville spingendo il suo fisico su livelli forse mai raggiunti da lui negli ultimi anni da professionista, spingendo 420 watt per 15 minuti e 14 secondi. Il tutto per batter un personaggio che si nasconde sui social dietro al nome di Thorfinn-Sassquatch. Intorno a questo ciclista “amatoriale” che pedala a Los Angeles girano parole molto pesanti: il suo nome è Nick Brandt-Sorenson e oltre ad essere titolare di un’azienda che produce abbigliamento da ciclismo è stato anche un ex professionista, dopato e squalificato a vita dall’USADA dopo esser stato accusato ripetutamente anche di spaccio di sostanze dopanti.

La crociata di Phil Gaimon per “ripulire” Strava è appena cominciata e noi non possiamo far altro che supportarlo.

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