Siamo fortunati ad essere ciclisti italiani: tradizione, passione e una cultura ciclistica che nessun altro paese può vantare. Volete sapere come viene praticato e inteso il ciclismo dai cinesi? Guardatevi “To the Fore”, un film che ha incassato 23 milioni di dollari fra Cina e Hong Kong. La trama è basata sulla vita di tre corridori che competono nel circuito professionistico cinese. E ora voi invasati di ciclismo starete pensando: “Wow, dev’essere interessante! Devo vederlo.” Fermatevi. Questo non è un film sul ciclismo come lo intendiamo noi, qui le regole non scritte più importanti di questo sport vengono stravolte, creando una realtà ben diversa da quella che conosciamo noi.
Due ore piene di bici Merida, allenamenti assurdi, volate all’ultimo watt, cadute impensabili e una storia d’amore basata sul 53×11.Se avete tempo da perdere guardatelo, vi accorgerete che essere italiani è una fortuna. I primi 7-8 minuti sono tranquilli, poi inizierete a mettervi le mani nei capelli ad ogni scena. Eccovi qualche screenshot da pelle d’oca.

Durante un allenamento il DT chiede ai suoi ragazzi di provare una volata, chiedendo esplicitamente di creare un ventaglio. Forse voleva intendere un “treno”.

Trovare attori in grado di pedalare come dei ciclisti professionisti non è facile, ma almeno il cappellino poteva indossarlo dritto.

Il Keirin in Cina è l’equivalente delle nostre corse di cavalli. Io non scommetterei nemmeno un centesimo su questi tipi.
@carloberry