Iuri Filosi non molla dopo il ritiro al Giro

Iuri Filosi - Giro d'Italia

Questa mattina durante la sacra “sgambata giornaliera” divenuta ormai di rito abbiamo incontrato il pro della Nippo Vini Fantini, Iuri Filosi. Abbiamo pedalato con il trentino della Valle del Chiese per circa quattro ore, una novantina di chilometri in totale. Filo ha le gambe tirate, piene di vene, il muscolo è definito, e si vede che è uno che fa “la vita” e che non scherza.

Ci ha portati sulla salita di casa sua, sulla strada dove probabilmente trascorre più tempo che a casa. L’ascesa lungo la Val di Daone è dura, la salita parte da Praso, il paesino di Filosi, e misura 22,5km fino all’ arrivo di Diga Bissina; pendenza media del 4%, tenendo conto anche dei diversi falsi piani presenti, con punte di pendenza massima sopra il 10%. Se si va a tutta si sta intorno all’ora netta, oggi ci impieghiamo un’ oretta e quindici minuti circa, saliamo in tranquillità intorno ai 2oo watt medi. (vedi dati)

Chiacchieriamo di un po’ di tutto, parliamo del Giro e di tutto quello che ruota intorno al ciclismo, e mentre noi saliamo regolari cercando di trascinarci in cima vivi, Filosi esegue dei lavori alternando momenti di forza a momenti in agilità. Con un pò di rammarico Iuri ci racconta anche della fine del suo Giro d’Italia, avvenuta anzitempo durante l’ ottava tappa da Foligno ad Arezzo.

<<Quel giorno è stata un’agonia, non stavo bene e mi sentivo privo di forze. Mi sono trovato subito in fondo al gruppo. Pioveva, mi sono fermato a prendere le mantelline e ho fatto 20km da solo, a rincorrere il gruppo in mezzo alle macchine, ma non sono più riuscito a rientrare. Ho tenuto duro non so con quali forze e sono riuscito comunque a concludere la tappa, anche se sono uscito dal tempo massimo>>.

Iuri Filosi, professionista per la Nippo Vini Fantini

Iuri Filosi, professionista per la Nippo Vini Fantini

La caduta durante il GP di Francoforte il 1 maggio è stata, in ottica Giro d’ Italia, sicuramente determinante in negativo. Le forti botte e le varie escoriazioni che essa ha riportato hanno tenuto Iuri lontano dalla bici per cinque giorni consecutivi; <<pedalavo male, tutto storto. Le croste delle escoriazioni mi davano fastidio, e in un attimo mi è venuto un gran mal di schiena.>> ci racconta in cima alla salita mentre beviamo un succo al mirtillo per la circolazione.

Durante la discesa ci da qualche consiglio su come inserire la bici in curva, quando frenare, quando buttarsi dentro. E’ un rilancio continuo all’ uscita di ogni tornante, sempre sui pedali, facendoci vedere anche qualche sorpasso come dio comanda. Dopo 3 ore ci fermiamo a bere una coca per riempire la gamba, e ci concediamo un toastino facendo uno strappo alla regola: si sa, le farine 00 e i latticini sarebbe meglio evitarli.

Fra una settimana si parte alla volta della Corea dove Filosi riprenderà a correre; e allora ringraziandoti per la pedalata insieme di oggi, ti facciamo un grosso in bocca al lupo per la tua seconda parte di stagione. #gofilogo

@kingtimo_

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