Ecco i dati della prima settimana di Tour de France, come sempre raccolti dalla piattaforma online Strava.
VOLATE – Laporte: il suo Tour è partito alla grande con una volata che gli è valsa il sesto posto nella prima tappa. 1511 watt è stato il picco massimo di potenza che ha raggiunto nello sprint finale ad una cadenza di 111 pedalata al minuto. Velocità massima? 74,9 km/h! Vi lasciamo immaginare cosa possa aver fatto Mark Cavendish quel giorno. Nella terza tappa è arrivato ottavo e nell’ultimo chilometro ha spinto più di 700 watt medi raggiungendo un picco di 1.333 watt. Questa volta però la velocità massima non ha superato i 61 km/h. (Il francese pesa circa 76kg per 189 cm)
Greg Henderson: dopo la prima tappa sul suo profilo Strava ha scritto “One of the scariest bunch sprints I’ve had to lead out”. Basta questo per rendere l’idea di quanto siano folli e veloci le volate al Tour de France. Il suo compito era quello di pilotare il suo leader Andre Greipel e per farlo ha dovuto spingere per circa 300 metri più di 1000 watt a 68 km/h.
Wilco Kelderman: la seconda tappa prevedeva un finale esplosivo con l’arrivo sulla Cote de La Glacerie. L’olandese si è piazzato sesto nello sprint finale vinto da Sagan e nell’ultimo km al 3% di pendenza media ha spinto una media di 600 watt per 1 minuto e 30 secondi mentre il suo cuore batteva a 186 bpm. Il picco massimo raggiunto è stato di 855 watt.
LE FUGHE – Thomas De Gendt: il re dei fuggitivi ha provato l’impresa nella quinta tappa con arrivo a Le Lioran. 223 km percorsi in 5 ore e 47 minuti, un dislivello di 4,023 metri e una potenza media ponderata di 325 watt che rapportati al suo peso danno 4,7 watt per chilo. La frequenza cardiaca media è stata di 143 bpm, mentre il lavoro totale 6.208 kj. Il suo ritmo è stato infernale per tutta la tappa se pensiamo che sull’ultima salita lunga 5,5 km ha spinto 348 watt medi impiegando 50 secondi in più di Froome e compagnia. A vincere poi è stato il compagno di fuga Van Avermaet, non un corridore qualsiasi, ma in ogni caso quel giorno De Gendt ha bruciato il suo SRM PC8.
Winner Anacona: nella nona tappa, una delle più difficili del Tour, il colombiano è andato in fuga ed ha concluso in quinta posizione. 182,4km, 4.333m dislivello totale in 5 ore e 18 minuti, una potenza media ponderata di 307 watt e un lavoro totale 5.195kJ.
SALITE – Adam Yates: il britannico nell’ascesa da Ordino verso Arcalis durante la nona tappa ha fatto vedere grandi cose rimanendo incollato a Froome e Quintana. Una salita lunga 16,3km al 6%, con un dislivello di 913. Ha impiegato 39 minuti 45 secondi, VAM 1391, 25 km/h di media. Non ha pubblicato i watt purtroppo.
DISCESA – Romain Bardet: non abbiamo i dati di Froome, ma bastano questi per capire quanti rischi corrono i corridori in ogni discesa. La discesa del Peyresourde è lunga 9,6 km e ha una pendenza media del -7% con un dislivello di 689 metri. Bardet si trovava nel gruppo guidato da Valverde e ha impiegato 8 minuti ad una velocità media di 72 km/h. Durante i tornanti la velocità diminuiva fino a 33-34 km/h mentre la velocità massima raggiunta da Bardet è stata di 86 km/h. Froome molto probabilmente ha superato i 90km/h in alcuni tratti.
@carloberry