Paura, amore e senso d’immortalità, ognuno di noi ha provato questi sentimenti abbattendo per la prima volta il palo da slalom o da gigante, un oggetto indispensabile e spesso trascurato, in grado di segnare il confine tra atleti ed il mondo esterno rappresentato da coloro che hanno sempre guardato con invidia ogni sciatore impegnato in un tracciato. Toccare per la prima volta con le braccia un palo da gigante è stato come andare sulla luna per ognuno di noi, un obbiettivo ancor più grande del risultato domenicale, la gara ad avere la tutina più lacerata dei propri compagni e la percezione che fossero i buchi sulla tuta il vero indicatore di quanto uno sciatore fosse forte. L’abbattimento di esso con la mano ha segnato la nostra adolescenza, ci ha fatto diventare maggiorenni prima dei diciott’anni e romperli durante una manche ci ha fatto sentire super eroi.
Dallo scorso anno Eurogripp è diventato partner di Solowattaggio. Isacco Gilmozzi, titolare dell’azienda che da oltre quarant’anni produce pali da slalom, ha sempre creduto in noi facendoci crescere . La storia di Eurogripp inizia a Tesero quarant’ anni fa dalle mani di Cirio Mich, un uomo di Watt, genio e imprenditore allo stesso tempo. ” È partito tutto da mio nonno – ci ha raccontato Isacco – fondò inizialmente la ITAF, azienda che nel dopoguerra contava ben quaranta operai che ogni giorno costruivano avvolgibili e cavi per tapparelle. La sua imprenditorialità lo aveva perfino portato a confezionare funghi champignon in scatola, portandolo ad avere un discreto successo all’estero e nel trevisano soprattutto. Durante l’inverno, la sua geniale creatività lo portò a testare sulle strade della Val di Fiemme uno snodo in grado di permettere ai paracarri di ritornare verticali dopo lo sgombero neve sotto le fitte nevicate. Un progetto non decollato visto che quei paracarri non ne volevano sapere di ritornare eretti con il peso della neve.
Non avremmo mai parlato di questa azienda salita alla ribalta negli ultimi anni se Cirio Mich avesse messo in un angolo l’invenzione del palo snodato. ” Nel 1970 – ha proseguito Isacco– un allenatore che in Coppa del Mondo aveva stravinto negli anni precedenti, venne a conoscenza di questo palo snodato ed una sera si presentò a Tesero. Mio nonno non era un uomo di tante parole, per questo non abbiamo mai approfondito più di tanto su quell’incontro. Cominciò così a produrre pali in plastica con lo snodo, vendendoli principalmente in Trentino. Nel 1980 nacque il marchio Eurogripp. L’importatore canadese gli disse che era necessario dare un nome al prodotto in grado di dare slancio all’esportazione in Nord America, così inventò il nome Eurogripp. Euro, perché i pali provenivano dall’Europa, Gripp invece per evidenziare la tenuta sulla neve. Il logo stilizzato rappresenta un abete, simbolo della Val di Fiemme. Iniziai a lavorare come dipendente da mio nonno subito dopo le scuole superiori e non fu facile. Litigavamo spesso, lui aveva le sue ragioni, io le mie, così dopo qualche anno me ne andai; feci il camionista per due anni.
Una storia arrivata ai giorni nostri non senza soluzione di continuità, alla parola fine, destinata a segnare l’epilogo di migliaia di piccole imprese di questo paese, Isacco non ne ha voluto sapere: ” Con la vecchiaia, la produzione del nonno si era limitata al minimo indispensabile. Continuava perché credeva in questa attività, senza preoccuparsi di numeri e fatturato, finché sette anni fa mise in vendita l’azienda. All’epoca aiutavo mia madre nel suo agriturismo e quando venni a saperlo non passò indifferente questa notizia, mi scocciava che tutto questo potesse andare fuori casa. Durante un pomeriggio di settembre, mentre ero impegnato nella raccolta delle patate, l’istinto mi portò a decidere di comprare l’azienda senza calcoli e certezze. Andai da lui e gli dissi che l’avrei rilevata io”.
Una ripartenza, dopo una pausa per schiarirsi le idee, potremmo riassumerla così l’avventura di Isacco, un uomo capace di fare grandi cose in soli sei anni d’attività alla guida di Eurogripp. ” È stato come ripartire da zero – ha proseguito – è stata molto dura all’inizio da solo, poi negli anni con l’aumentare della produzione è arrivato il personale.
Ora siamo radicati in tutto l’arco alpino e lo sviluppo procede linearmente. Gli investimenti in tecnologia e plastiche sono stati ingenti, e per ora posso ritenermi soddisfatto”.
Una bella realtà quella di Eurogripp, emersa grazie alla grande passione di questi uomini dediti a regalare sogni a tutti gli sciatori. Probabilmente non era nelle intenzioni del nonno Cirio segnare un’epoca, ma il palo snodato ci ha accompagnato dall’ infanzia fino ad oggi e sono le nostre indelebili cicatrici a ricordarcelo ogni volta. Alcune testimonianze ci hanno rivelato che Cirio Mich lavorava fino a tardi nel suo laboratorio, addormentandosi spesso a notte fonda sopra i pali prodotti. Probabilmente non sognava durante la notte, precorreva i tempi, vedeva già il futuro di Eurogripp nelle mani del nipote Isacco.