Daniel Zonin, il mago di Fill

Daniel Zonin

Ciao Daniel, sei da poco arrivato in Coppa del Mondo con gli uomini, che differenza hai notato tra maschi e donne nella preparazione del materiale?

La differenza maggiore e che nei maschi giochi nella massima serie, se si può dire cosi. A mio avviso è per questo che le ditte degli sci, i fornitori vari e le federazioni investono molte più risorse nei maschi.
Per quanto riguarda la preparazione del materiale c’è differenza, perché le piste sono molto più dure e ghiacciate e per questo cambia un po’ la preparazione delle lamine. Inoltre ci sono molti più modelli di sci a tua scelta e le ditte testano molto di più. C’è  più feedback fra aziende e atleti.

Daniela Mereghetti e Peter Fill. Raccontaci le esperienze che hai raccolto con questi due atleti importantissimi.

Con Dada sfortunatamente non ho vinto Cortina, perché abbiamo cominciato a lavorare insieme solo la stagione dopo e il miglior risultato è stato un terzo posto, a Cortina. Dada è stato un po sfortunata, penso al quarto posto alle olimpiadi di Sochi quando fino all’ultimo intermedio era prima, ma per un piccolo errore di linea è finita quarta. Invece con Peter penso di aver vinto la gara più prestigiosa del mondo che ogni skiman vorrebbe vincere.

Nella settimana dell’Hannenkamm eri teso? Raccontaci come hai passato quei giorni, che orari avevi in skiroom?

A Kitz non ero particolarmente teso. Ero ansioso per la gara perché per me era la prima volta e tutti nel circo bianco parlano di questa gara. Adesso so il perché…è fantastica! Una pista che non può essere confrontata con nessun altra al mondo e un’organizzazione incredibile. Come al solito passo molto tempo in ski room, ma devo dire che a Kitz gli orari sono umani. Grazie anche alla vicinanza dell’ albergo alla pista riuscivo ad andare in ricognizione per poi tornare in ski room a finire i dettagli.

Che cosa hai sciolinato per la gara? Hai avuto paura di aver sbagliato qualcosa o eri sicuro della tua scelta?

Un mago non svela mai i suoi trucchi. A parte gli scherzi penso che abbiamo scelto il miglior sci possibile per le condizione della Streif di quest’anno. Non avevo paura di aver sbagliato qualcosa perché, non so come spiegarlo….sentivo che il colpo era in canna.

Sei scaramantico? Che cosa fai quando scendono Fill e Heel?

No non penso di essere scaramantico. se è possibile mentre scendono mi piace guardare Peter e Werner in TV. Invece se non è possibile seguo gli intermedi alla radio con l’auricolare che e molto più snervante.

Che cosa hai fatto quando Peter ha vinto? Che emozione hai provato?

Penso di essermi reso conto solo ora che Peter ha vinto sulla Streif. Li per li ero contentissimo, un emozione fortissima. A dire il vero quando sono arrivato in skiroom ero da solo e mi sono un attimino comosso ripensandoci. Quanto lavoro e fatica c’è  dietro a questo successo. Un sogno che si è avverato.

Chi è lo skiman che stimi di più, quello che vorresti eguagliare in quanto a risultati?

Non c’è uno skiman che stimo più degli altri. Ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti molto più esperti e vincenti e da loro ho potuto rubare i segreti del mestiere. Logicamente mi piacerebbe vincere ancora e la coppetta di specialità sarebbe davvero un sogno, visto che nessun italiano è ancora riuscito a vincerla.

@bauerdatardaga

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