Conosciamo Alessio Bonardi, numero 27 dello #swattclub

Alessio Bonardi

Alessio Bonardi, numero 27 dello #swattclub e autore di un’ottima stagione con la conquista di due medaglie ai Campionati Italiani Aspiranti, si racconta ai microfoni di Solowattaggio.

-Cosa significa per te Solowattaggio?
Per me Solowattaggio è un modo diverso di vedere lo sci e non solo, con le vostre pagelle e le interviste a tutti gli atleti del circo bianco.

-Hai scelto il numero 27, ha qualche significato per te questo numero?
Ho scelto proprio il numero 27 perché è il numero con il quale ho sempre fatto le migliori gare e anche perché è il giorno del compleanno di mia mamma, che mi segue alle gare da quando sono piccolo.

-Sei da poco diventato campione italiano aspiranti di superg, di sicuro il tuo risultato migliore fino a questo momento. Ci racconti di quella giornata e delle emozioni provate per la conquista del titolo?
La giornata è incominciata in ugual modo rispetto a tutte le altre volte, però con un pensiero che avevo già dalla sera prima e cioè quello di dover partire con l’uno. Era la prima volta che partivo con quel numero e perciò la tensione era tanta. Da quando è finita la ricognizione al momento dello start ho preferito stare da solo e concentrato sul tracciato, anche perché in super-g non si ha la prova, è gara secca. Ho sfruttato la lisciatura dopo le prime donne per rivedermi le linee e chiedere gli ultimi suggerimenti dagli allenatori che erano giù per pista.
Arrivato in partenza alla fine delle donne ho dato un’ultima controllata agli sci e ho incominciato a concentrarmi.
Mentre scendevo pensavo di aver commesso un’errore alla fine del primo pianetto e da lì ho incominciato a tirare ancora di più. Arrivato al traguardo ero soddisfatto del tempo che avevo ottenuto e di come avevo sciato. Aspettare all’arrivo che scendessero i restanti quattordici atleti del primo gruppo è stato estenuante, e vedere che erano tutti dietro era il segno che avevo fatto proprio una bella gara.
Quando è arrivato Moritz all’arrivo l’ho abbracciato e da lì in poi è stato un continuo di emozioni stupende.

-Raccontaci del rapporto con il tuo allenatore Moritz Micheluzzi e con i tuoi compagni di Ski College Matteo Pradal e Pietro Canzio.
Il rapporto che ho con Moritz è molto speciale, ormai mi conosce benissimo, è un’allenatore con cui ho avuto subito un buon feeling, è un gran lavoratore ma non ti sovraccarica.
Il rapporto con Ciulú e Mato è tranquillo e sicuramente è da sprono per tutti e tre a cercare sempre il di più in ogni allenamento.

-Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
I miei obbiettivi futuri sono quelli di fare una stagione migliore di questa appena passata in tutte le discipline. Cercando di essere in forma fin da subito, quello che mi è mancato quest’anno per vari motivi.

Per Solowattaggio, Michele Garbin

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