Le otto icone della discesa libera anni 2000

Dopo l’analisi delle otto icone mondiali dello slalom negli anni 2000, ora è arrivato il momento di rimembrare gli otto cavalli di razza della curva madre: la discesa libera. La regina dello sci alpino, quella più adorata in Austria, dove Kitzbuhel rappresenta il regno dello sci e dove il parterre della Hannenkam Rennen vanta come special guest gente dal calibro di Niki Lauda, Berni Ecclestone ed Arnold Schwarzenegger. Andiamo a raccontarvi dunque gli otto atleti che hanno scritto la storia di questa disciplina:

Hermann Maier: Non si poteva che partire da lui, da Herminator. Nato come muratore e sbocciato all’età di 24 anni. Un atleta così in Italia forse non sarebbe mai riuscito ad emergere a causa del nostro sistema disastroso. Hermann rivoluzionò lo sci in quegli anni grazie ad una forza disumana e grazie alle sedute in palestra assieme all’allora Mr. Olimpya Arnold Schwarzenegger.  La sua fiaba iniziò come apripista in coppa del mondo, per poi emergere e diventare Herminator. Storiche le sedute di ciclette alle tre di notte per coadiuvare il suo sangue, denso quasi come la marmellata.

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Stefan Eberharter: Forse il discesista più talentuoso mai esistito, una sensibilità mai vista nei piedi. Probabilmente aver vissuto l’era Maier lo ha frenato un po’, ma Stefan rimane un’icona. Ricorderemo sempre la sua vittoria a Kitzbhuhel nel 2004, una discesa mai vista. Rimane per tutti ” Der Tramlauf von Kitz”.

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Kristian Ghedina: come poteva mancare il “Ghedo“. Talento puro, genio e sregolatezza. Anche lui ci ha regalato emozioni: 12 vittorie in coppa del mondo ed una spaccata che vale una carriera intera.

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Daron Ravhles: l’americano era fortissimo! Ricordiamo ancora le Olimpiadi di Torino quando poteva vincere con una gamba sola. Fu uno dei pochi a contrastare il Wunderteam austriaco. Quando vinse a Kitzbhuhel i giornali austriaci non gli dedicarono nemmeno una pagina. Quel giorno passò alla storia come “Schwarzer Freitag“. Resterà nelle nostre menti per sempre il ricordo di quando in gigante ad Adelboden centrò il materasso protettivo davanti al traguardo, ed entrò in mezzo al pubblico.

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Michael Walchhofer: campione del mondo a Sankt Moritz nel 2003. Non vince mai uno a caso su una pista così difficile. Nato ad Altenmarkt, è diventato discesista dopo un inizio tra i rapid gates. Ricorderemo sempre la velocità che riusciva a fare con le sue leve lunghissime e con 2 gradi di tuning sotto ai suoi petardi AmerSport.

Austria's Michael Walchhofer speeds down the course on his way to win an alpine ski World Cup men's downhill race, in Bormio, Italy, Wednesday, Dec. 29, 2010. (AP Photo/Alessandro Trovati)

Hans Knauss: Anche lui faceva parte del Wunderteam. Per non essere da meno rispetto agli altri si fece trovato positivo in un controllo antidoping. Per chi crede ancora che nello sci non esista il doping, consigliamo di rivedere i fisici dei discesisti anni 2000. Ora Hans fa la Kamerafahrt nelle gare di coppa del mondo.

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Didier Cuche: 5 vittorie a Kitzbhuhel. basterebbe fermarsi qui.

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Bode Miller: gli anni 2005 e 2006 ci hanno regalato il miglior Bode di sempre. 100 kg di pura potenza sopra 2 sci Atomic che erano di un’altro pianeta. Forse l’unica cosa che ancora gli manca è la vittoria in discesa a Kitz, ma per uno che fa la Stelvio di Bormio su uno sci solo, sale con entrambi gli sci sui teloni protettivi della stessa Streif ed entra a spazzaneve sul Chuenisbärgli di Adelboden, questa cosa passerà inosservata.

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