5 in a row for Marcel Hirscher. Il pagellone della Gran Risa

Una giornata da incorniciare, una gara di quelle si ricordano. Una Gran Risa mai così tirata a lucido e questo sci nuovo che si, dopo tre gare possiamo confermarlo, ha contribuito a far tornare lo spettacolo tra le porte larghe. Due manche regolari senza trabocchetti che hanno permesso una gara molto tirata, sul filo dei centesimi, fino all’arrivo del culturista di Annaberg, perchè alla fine si sa, lo sci è uno sport semplice ma alla fine a trionfare è Marcel Hirscher. Valletti d’onore ma staccati di oltre un secondo e mezzo un ormai frustrato Henrik Kristoffersen e Zan Kranjec, che riporta la Slovenia sul podio dopo anni bui in gigante. Murisier fa tratti esaltanti ma poi si perde in errori a volte anche un po’ banali, mentre Feller se non scia d’ignoranza non riesce ad esprimere il suo potenziale. De Aliprandini c’è, ma adesso è arrivato il momento di concretizzare.

Marcel Hirscher: meglio di Alberto Tomba, meglio di Hermann Maier, e noi ci aggiungiamo anche meglio di Ingemar Stenmark. Oggi Marcel è stato apocalittico, ha sbaragliato la concorrenza con un superiorità tecnica, fisica e mentale da lasciare impietriti tutti i suoi diretti avversari, avversari che da ormai 6 anni cercano di sovrastarlo ma che devono in un modo o nell’altro sempre rinunciare. Cambiano gli sci, cambiano i tracciati e cambiano le tecniche, ma il culturista di Annaberg è sempre al suo posto, sul trono dello sci mondiale. Una seconda manche che va negli annali, per la quinta vittoria consecutiva sul ghiaccio badiota. Voto 10

Luca Tiezza e Organizzazione: che gara pazzesca, che bella Gran Risa. Quest’anno più che mai la preparazione del classico gigante di dicembre è stata ottimale: un ghiaccio con un grip pazzesco che ha permesso la qualifica ad atleti partiti oltre il 60 (Luca Aerni con il 72 ndr) e che non ha mai ceduto nonostante i wattaggi disumani degli atleti. Voto 10

Henrik Kristoffersen: 80 punti guadagnati o terza umiliazione subita da Hirscher in due settimane? A guardare in faccia il principe dei Vikinghi nel dopo gara ci sentiamo di optare per la seconda. Prima delle foto di rito viene completamente snobbato dal re austriaco e dallo sloveno Zan Kranjec, una scena che solitamente si vede in formula uno con Max Verstappen. Dovrà attendere il ritiro di Marcel per diventare il numero uno? Voto 7

Zan Kranjec: lo avevamo proclamato a 10 giorni da Soelden, attenzione allo sloveno classe ’92 perchè sulle piste tecniche darà del filo da torcere ai top della classe. Così è stato, centralità e piede pesante i suoi punti di forza, primo podio in carriera più che meritato. Voto 10

Luca De Aliprandini: Finfer sa come si attizzano le folle, sciata sempre all’attacco, numeri da circo ed erroracci a compromettere le posizioni di rilievo. Chissà come sarebbe finita se non avesse infilato il braccio nella quarta porta la prima manche… Il suo valore è sicuramente alla pari con chi lo precede. Adelboden sarà la volta buona? Voto 8

Stefan Luitz: Pronti via tre porte disumane, poi un movimento strano del ginocchio sinistro e niente. Speriamo davvero che non sia nulla di grave per il teutonico che così tanto ci sta facendo divertire questa stagione. Senza Voto

Francia: dopo l’eccellente prova sulle nevi di casa, un’altra brusca frenata dei transalpini, che stanno facendo fatica a riconfermarsi squadra da battere tra le porte larghe. Pinturault va a spasso, Faivre sembra meno fluido e incisivo della scorsa stagione, mentre Fanara e Muffat sono visibilmente fuori forma. Si rifaranno a gennaio? Voto 5

Simon Maurberger: qualche indecisione di troppo le prime porte, e sfumata la qualifica per 16 centesimi. Peccato, sul muro ha sciato alla grande. Aspettiamolo, lo vedremo presto davanti. Voto 6

Tommaso Beggiato: dal circuito Autodrive alla Coppa del Mondo: Beggio è sempre un pavone, sia che sia in gara sia che stia al parterre. Con il suo fare da atleta navigato ci fa avere i migliori posti a lato dell’arrivo, e quel punto le sentenze sulla gara possono solo accompagnare. Voto 10

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