Yule re del Ganslern per la seconda volta. Il pagellone di Kitz

Kitzbuehel, atto terzo. Lo slalom più difficile e caratteristico del pianeta ha dato anche oggi spettacolo, fornendo finalmente un fondo ghiacciato e distacchi consoni ad una gara di Coppa del Mondo. Oggi la rotondità e la tattica hanno prevalso sull’intensità e le curve quadrate, relegando i dominatori della disciplina, Braathen e Kristoffersen, alle posizioni secondarie rispetto a Yule e al redivivo Ryding, capaci di sfruttare al meglio la loro sciata ed il loro materiale a discapito di chi, come Meillard, Feller e Noel, ha voluto tagliare le scalfiture che si sono formate sul terreno. In casa Italia si salva ancora Tommy Sala, mentre il sempre atteso Vinatzer si perde in un segno di traverso a metà della prima manche e deraglia. Ecco il pagellone:

Daniel Yule: come nel 2020, prima Campiglio e poi Kitz. Come diceva il nostro Baru in quell’annata, Daniel è incredibile: pur non essendo un fenomeno in una disciplina fatta di fenomeni, riesce sempre a piazzare la giusta zampata per il colpo grosso. Base larga e spigolo pulito, la tecnica da Kitz. Voto 10

Dave Ryding: profumo di Ganslern? Il britannico risponde sempre presente. Dopo un avvio di stagione fatto di risultati di seconda fascia, eccolo centrare un podio fino a stamattina impensabile. Quando si parla di feeling con una determinata situazione, il suo con Kitz dovrebbe essere studiato. Voto 9

Lucas Braathen: prime due manche anonime di stagione per il fenomeno norvegese, niente errori, sciata intelligente, ma meno spinta delle ultime occasioni. Comunque un’altra prova di maturità e un altro podio dopo il 2022. Voto 7

Henrik Kristoffersen: prima manche decisamente brutta, non ha deformato il Van Deer neanche tagliato il traguardo. La seconda torna sui suoi passi e recupera 10 posizioni, complice sì una manche di alto livello ma più che altro i vari errori dei colleghi. Martedì per tornare dove gli spetta. Voto 5

Clement Noel: altra prova incolore per il transalpino, che fino alla stagione scorsa in situazioni simili era l’uomo da battere. Sciata parecchio rigida, che abbia incentrato la preparazione in vista dei mondiali di casa? Voto 5

Matteo Canins: una menzione speciale va fatta al badiota classe ’98. Finalmente è riuscito a disputare la sua tappa di Coppa del Mondo in situazioni abbordabili anche per i numeri alti, finendo con una grande manche a soli 3 decimi dalla qualifica con il pettorale 61. Lo rivedremo martedì a Schladming? No! Niente da fare, anche questa volta il sistema del “se non ti qualifichi non ti portiamo più” ha colpito nuovamente, specie per lui che non fa parte dell’organico della federazione. Nonostante si sia guadagnato il posto in Coppa Europa finendo nei 20 con pettorali proibitivi e abbia stampato un 20 punti fis nella settimana di riposo tra Adelboden e Wengen, martedì guarderà la Planai dal divano. Non mollare Matte, tornerà il tuo momento. Voto 7

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