Mancano pochissimi giorni all’apertura delle Olimpiadi di Rio, il 5 agosto ci sarà la cerimonia e la prova in linea su strada sarà la prima competizione ad assegnare medaglie il giorno seguente. Quattro anni fa vinse il cighiale kazako Aleksander Vinoukurov in un percorso per nulla adatto alle sue caratteristiche, ma da un uomo capace di vincere in solitaria sui Campi Elisi al Tour de France era pronosticabile. Questa olimpiade sulla carta sembra essere adattissima alla formazione del CT Davide Cassani. Un percorso duro, con due salite molto toste, e la lunghezza, ben 264 KM. Una gara dove verranno fuori i veri motori e noi ci aspettiamo siano nostri. Il commissario tecnico per la prima volta si troverà nelle mani una squadra che partirà tra le favorite e soprattutto con nomi da far tremare chiunque: Vincenzo Nibali, Fabio Aru, Alessandro de Marchi, Diego Rosa e Damiano Caruso. Una vera corazzata, con il “rosso di Buia” a cui verrà dato il compito di fare corsa dura fin dall’inizio, poi ci penseranno Caruso e Rosa a spaccare in due il gruppo.
Vincenzo Nibali sarà il nostro faro, l’uomo a cui affideremo le nostre speranze, sperando che Aru mantenga fede ai patti. Spagna, Belgio e Olanda si presenteranno ugualmente con una grande squadra e se la Spagna può contare su un arrivo in volata, questa parola in casa Italia non dovrà nemmeno circolare da qui al giorno olimpico. Paolo d’ordine: corsa dura. Nibali lo sa bene, in volata contro Valverde o Rodriguez vedrebbe i due spagnoli con il binocolo, ecco che serve allora grande selezione e gli uomini per farlo li abbiamo eccome. Potremmo trovare una alleanza in corsa da parte degli olandesi, in casa Belgio invece Van Avermaet rappresenta una certezza in caso di volata ed il fiammingo potrà contare su Tim Wellens, sarà la durezza del percorso l’unico interrogativo, ma al Tour ha dimostrato di andare fortissimo in salita. Gli outsider? Kwiatkowski va sempre menzionato, non avendo disputato il Tour avrà potuto curare il suo ritmo in salita e negli anni scorsi ha dimostrato di saperci fare eccome. Attenzione anche a Julian Alaphilippe, se dovesse vincere non sarebbe affatto una sorpresa, è un fenomeno. Assieme a lui ci mettiamo Rui Costa, Uran, Amador, Poels e Porte. E i baronetti inglesi? Thomas fa paura, è un cacciatore di classiche e in salita non ha bisogno di presentazioni.
Parlando con Paolo Slongo al Tour de France abbiamo intravisto in lui molta fiducia, la tanta concorrenza però fa parte del gioco ma Vincenzo non si è mai tirato indietro. Forza squalo! Regalaci anche questa.
@bauerdatardaga