TOP & FLOP – PUNTATA 3

Con il prezioso contributo del nostro inviato oltreoceano Lorenzo Corti, ritornano le pagelle dedicate al mondo NBA….where amazing happens.

TOP – 60 PUNTI di KLAY THOMPSON: Costantemente soggetto a critiche da bar quali: eh ma è il terzo violino della squadra, da quando è arrivato Durant non è più lo stesso, meno possessi per lui, Curry è un tiratore migliore, lo Splash Brother  risponde con 60 punti, dicasi 60 in 29 minuti, restando in panchina tutto l’ultimo quarto di gioco, nella vittoria dei suoi  Warriors. Contro Indiana è una di quelle sere dove  il canestro lascia spazio a una vasca da bagno e Klay ci sguazza a meraviglia, 8/14 da tre punti e 63% dal campo. Un boiler, una volta acceso chi lo spegne più?  HOOOT KLAY

RUSSELL WESTBROOK: A volte ritornano, no Stephen King non c’entra anche se di “King” Westbrook ha tutto. Il nostro amico Russell è il primo a presentarsi a Dicembre con una tripla doppia di media dai tempi di Oscar Robertson. 31.0 punti, 10.9 rimbalzi, 11.3 assist con 11 triple doppie in 22 partite, con sei di queste consecutive nelle ultime 6 partite per il prodotto di UCLA che continua a riscrivere la storia del gioco. Un solo grido si alza dalle tribune: “MVP, MVP, MVP”.  WHAT ELSE?

GIANNIS ANTETOKOUNMPO: Cognome impronunciabile e venditore ambulante per le strade di Atene, difficile credere che “Giannino” sia diventato, non solo  un top della Lega, ma soprattutto  leader dei  Milwaukee Bucks in punti, rimbalzi, assist, recuperi e stoppate. Non vi basta? Ha solo 22 anni, un apertura alare di 222 cm, la sua spanna, da mignolo a pollice,  misura 32 cm e il suo tendine d’achille 35 cm, il doppio di una persona normale. Se la crescita di The Greek Freak continuerà su questi livelli,  un posto nell’Olimpo è già prenotato. DIO GRECO

 

FLOP

PAUL GEORGE: “Voglio vincere l’mvp, voglio essere assolutamente l’mvp quest’anno”, queste le parole ad inizio stagione di  George che, insieme a coach McMillan, lanciò la sfida a tutte le squadre della Lega. Purtroppo tante parole e pochi fatti per PG13 che, complice qualche infortunio,  non ha ancora ingranato la marcia giusta e Indiana si ritrova fuori da un piazzamento che conta. WHERE ARE YOU, PAUL?

MINNESOTA TIMBERWOLVES: Più che sbranare gli avversari, i “Lupi” soccombono ogni volta che mettono piede sul parquet; a inizio stagione venivano segnalati dagli addetti ai lavori come possibile sorpresa, con il trio Towns-Wiggins-Lavine ad assicurare spettacolo e risultati. Certamente la giovane età e l’addio di Garnett influiscono sul rendimento,  ma le vittorie latitano: 6-15 il record nell’annata che doveva essere quella del ritorno ai playoff.  TANTO FUMO E POCO…LUPI

ATLANTA HAWKS: Dopo essere stati tra i top l’ultima volta, sono arrivate 10 sconfitte e una sola vittoria. Passati dalla seconda alla decima posizione della Eastern Conference in due settimane: bene ma non benissimo. Va bene emozionarsi per il riconoscimento da noi ricevuto, ma così si esagera. FROM RICHES TO RAGS

 

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