Odermatt mette tutti in riga. Il pagellone del Superg di Lake Louise

Secondo e ultimo atto a Lake Louise, con il primo superg stagionale che ci ha fatto rivedere il solito equilibrio visto lo scorso anno tra i veri big della disciplina. Superg tracciato dal tecnico stiriano del Wunderteam Sepp Brunner, che diversamente dal solito va a disegnare un tracciato velocissimo, andando però a cercare di mettere in difficoltà i grandi della disciplina sulle poche onde della pista. Sbagliano in tanti, ma i dominatori dello scorso anno Kilde e Odermatt fanno ancora un altro sport. Gara alla pari tra i due, con Kilde che nel finale getta al vento la vittoria, ma se questo è l’inizio ci aspetta una stagione ad alto tasso di Skiporn. La gara dopo i big non ha perso d’interesse, con un cambio di visibilità dopo il venti che ha permesso a numerosi atleti di segnare grandi parziali e risultati non attesi. In casa Italia la vera nota di giornata sono le curve di Giovanni Franzoni, solido e deciso sui passaggi più difficili nonostante la visibilità. Un’inforcata lo vede squalificato, ma la sua arroganza in pista è da applausi. Andiamo al pagellone:

Marco Odermatt: la semplicità, l’intensità, la presenza sugli appoggi in tutti i punti chiave della pista. Che fenomeno. Generale già ipotecata a novembre, come faceva Svindal. Voto:10

Aleksander Aamodt Kilde: che animale! Riesce a riempire gli spazi come nessun altro, ma alla fine è vittima della sua irruenza come molte volte in passato. Paga la vittoria solo nel finale, ma che spettacolo. Voto:9

Matthias Mayer: soliti materiali velocissimi per il carinziano e classica sciata felpata. Non fa vedere parziali da capogiro, ma porta a casa comunque un podio importante dopo esser stato fermo in partenza in seguito alla caduta di Caviezel. Calma Olimpica, Voto:8

Daniel Hemetsberger: fa quello che vuole con gli sci ai piedi in questo momento. Entra dritto sul muro e nonostante questo chiude settimo . Voto:8

Guglielmo Bosca: follia!!! Incredibile, parte con una foga assurda, angoli chiusi e baricentro basso che gli fanno fare delle curve molto sporche. Nel finale però è un aereoplano e chiude undicesimo. Voto:8

Mathieu Bailet: uno sciatore che non capirò mai. Rischia sempre tantissimo e non alza mai il piede dall’acceleratore. Il suo quinto posto gli va stretto. Voto:7

Mauro Caviezel: tre intermedi in cui il grigionese aveva fatto vedere d’essere ritornato quasi ai livelli pre infortunio. Poi una caduta bruttissima, come se il suo corpo abbia avuto un black -out . Ti aspettiamo presto.

Mattia Casse: parte come un vero trattore segnando subito il secondo tempo, poi perde fluidità  e la sua aizone si irrigidisce. A Beaver per capire se è veramente tornato. Voto:6

Dominik Paris: troppo sulla difensiva fin da subito, fuori tempo sui dossi che è solito sbranare. Troppi problemi con la visibilità. Voto:5

Christof Innerhofer: rigido sugli appoggi, il solito Inner mai compatto nella fase di volo. Brutta prova. Voto:5

Adrian Sejersted: ignoranza e intensità a livelli da metaverso, sembra il Kilde dei primi anni. Quando questo atleta riuscirà a bilanciare queste componenti saranno dolori per molti. Voto:5

Ryan Cochran Siegle: da due anni sembra in balia del cambio materiali tolta quella giornata della vita a Pechino. Dove è finito il mostro che dava del tu alla Stelvio? Voto:4

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