Non si va da nessuna parte da soli

La neve si sta sciogliendo piano piano, la stagione agonistica sta finendo e la vostra mente ormai è già altrove, sui banchi di scuola o al mare. E anche questa rubrica è ormai all’ultimo atto, la rubrica che vi ha parlato del “Mondo dello sci” in modo ironico e allo stesso tempo reale. Non il mondo che vedete in tv, il mondo serio, il mondo “che conta”. No, questa rubrica era per tutti voi comuni mortali, per tutti voi che siete innamorati di questo sport e che fareste di tutto pur di continuare questa vita; per voi che vivete il mondo dello sci così com’è, nudo e crudo. Ed è proprio in questo momento delicato, quello di fine stagione, che bisogna trovare gli stimoli giusti per l’annata successiva.

Vi aspetterà un’estate diversa da quella dei vostri coetanei, lontana dal mare e dalle distrazioni. Un’estate fatta di sveglie alle 5.30 del mattino, di alberghi lontani anni luce dalla stella Michelin, di giornate all’insegna della massima sopportazione fisica e mentale. Ma non dovrete pensarci nemmeno, questo è quello che dovrete fare, non quello che fanno i ragazzi “normali”. Voi dovrete fare questo, perché ne vale la pena.

Ne vale la pena perché non è solo sci e sport, non è solo risultati e classifiche, non è solo agonismo. C’è dell’altro, c’è qualcosa di unico. C’è uno stile di vita. Dovrete condividere le vostre annate con gente come voi, con persone che sicuramente continuerete ad apprezzare per il resto della vostra vita, perché hanno il vostro stesso modo di fare.

Perché, come ti dicono coloro che ti vogliono bene, “non si va da nessuna parte da soli.” E quindi fate sport per amore e per emozionarvi; fate sport per stamparvi nella memoria tutti i volti delle persone con cui andrete a condividere una parte meravigliosa della vostra vita.

Salite sul pulmino insieme ai vostri compagni e ai vostri allenatori per un viaggio che vi porterà lontano, dove riempirete e svuoterete ogni giorno la vostra valigia di ricordi, dove vi innamorerete più volte e piangerete spesso. Un viaggio dove vi innamorerete di poche persone. Poche, ma quelle giuste, anche per il vostro futuro al di fuori dello sport.

One Response

  1. Riccardo Nogara says:

    Bravo Carlo, parole sante! L’unico e vero problema è avere la fortuna di trovare sulla propria strada un “guidatore” di pulmino appassionato e capace che sappia accompagnare i ragazzi nella loro crescita non solo sportiva , mentre negli ultimi tempi ci sono in giro troppi autisti veramente incapaci.

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