Michelangelo Tentori, il campione silenzioso

Tentori

Spesso nel panorama Senior dello sci italiano, accade che i coraggiosi a continuare nonostante il sistema faccia di tutto per chiudere loro la porta, siano per lo più atleti con tanta motivazione ma poca qualità nella sciata. Si allenano con grande motivazione e costanza nelle palestre e sui ghiacciai durante l’estate, ma  al primo giro a novembre bastano due curve per far emergere tutte quelle lacune che non permette loro di fare il salto di qualità. Non è però il caso di questo ragazzo e vedendo sciata e risultati il rammarico aumenta ancor di più se la FISI lo mette ancora nel recinto dei Senior senza fermarsi prima a guardare il suo curriculum.

Stiamo parlando di Michelangelo Tentori, classe 1991 di Erba, da poco diventato maestro di sci in Veneto. Già, altrà novità, quest’inverno i suoi risultati hanno messo nuovamente a tacere tutti quegli allenatori che davanti alla mancanza di risultati da parte dei propri allievi, additano il corso maestri come causa principale, senza prima interrogarsi sulla bontà o meno del proprio lavoro. Lo abbiamo intervistato proprio in occasione di un incontro organizzato dal Collegio Maestri Sci Veneto con la Signora dello sci italiano Ivana Vaccari, approfittandone per fare due chiacchiere sui verdi prati del Nogherazza a Belluno.

“ Mi sto allenando fisicamente come mai – ha esordito il pupillo di Uccio Ferraris dopo una vita trascorsa allo Sci Club Lecco che gli ha voltato le spalle–  ho testato molto il materiale nel mese di aprile, ora è tempo di darci dentro con i lavori atletici. Assieme a Marci Tavola stiamo facendo un bel lavoro ( guardate le sue storie su Instagram con Robi Melesi ndr) vedremo come inizierà questa nuova stagione”.

Lo scorso inverno Mich l’ha proprio combinata grossa, infilando da metà stagione in poi risultati di rilievo, culminati con la medaglia in gigante agli Italiani Assoluti, in una gara vera, dove l’unico assente in grado di batterlo solamente sulla carta era Luca de Aliprandini.

A questo punto è doveroso chiedersi perché non sia stato innestato nell’organico della squadra nazionale, proprio ora, nel momento più buio del gigante italiano in cui i nostri ragazzi faticano a mettere insieme una manche intera, limitandosi talvolta a parziali record i quali non fanno altro che alimentare la rabbia di chi fa il tifo per loro.

Il mondo del gigante nelle ultime due stagioni si è polarizzato, in alto c’è l’innominabile di Annaberg assieme a Kristoffersen,  con lampi di Pinturault, ma il francesino in questa stagione ha aperto la caviglia solamente dopo le finali di Are; dall’altra parte il resto del mondo, con il livello tra il quindicesimo e la Coppa Europa talmente appiattito da giocarsi le posizioni non grazie al livello della sciata, ma limando al massimo quegli errori che andando al 110% è inevitabile commettere.

Il suo viaggiare in Camper assieme all’amico Alessandro Brean, un altro di cui parleremo ancora, gli permetterà un giorno di entrare nel cuore del suo idolo Federico Buffa, ma nel frattempo rimane uno scandalo vedere diciottenni entrare o rimanere in squadra nazionale senza alcuna qualità reale e vedere escluso uno del suo calibro.

In ultimo, ricordiamoci una cosa: se dovesse essere convocato per  Soelden, non aspettiamoci l’allievo al primo giorno di scuola impegnato a scattarsi un selfie in cima al Rettenbach alle sei del mattino. Aspettiamoci un garibaldino pronto a lanciarsi verso il traguardo col piede piantato, maturo e conscio che adesso non si scherza più.

Forza Mich!

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