Martin spiana il Mur de Bretagne! Il pagellone della sesta tappa

Una frazione attesa, una frazione per dare un primo taglio alla classifica, il giro di boa, perchè oggi il Tour è entrato nella fase calda. Dopo giornate di sfilate, bikeporn e cerimonie, adesso non si scherza più. sul Mur de Bretagne ci ha pensato Daniel Martin a lanciare un segnale a tutti. L’irlandese è l’unico ad avere il coraggio di attaccare sul punto più impegnativo, con l’acido lattico a 20, 30, 40 mm, fate voi quanto.

Uno scatto secco, mentre in gruppo si dà fondo alle ultime energie rimaste nel barile. Dietro ci prova Pierre Latour, il giovane della AG2R fa vedere il suo talento distanziando il gruppo regolato come al solito da don Alejandro Valverde. Il grande atteso Alaphilippe delude in parte, ma probabilmente i lavori svolti per puntare alla generale gli hanno fatto perdere brillantezza. Nibali chiude col gruppo dei big, Froome perde qualche secondo mentre Dumoulin esce di classifica a causa di una foratura. Andiamo al pagellone:

Daniel Martin: in primavera non muoveva la bici, con le sirene di mercato sicure di un suo addio dalla UAE. Sul Mur ha il coraggio e le gambe di attaccare dove tutti si difendono, dimostrando d’essere ancora vivo. Voto: 10

Pierre Latour: mentre Bardet vede la morte di questo Tour dovendo rientrare, il giovane francese si fa vedere davanti. Bello spunto, dopo anni di sfide con Moscon da Under, eccolo tra i grandi. Voto: 9

Peter Sagan: quando la gente mette in discussione il fatto che sia il più forte di sempre, viene smentita subito dopo prestazioni del genere. Ma chi è in grado nel ciclismo moderno di giocarsela negli sprint con Gaviria, tenere su muri del genere i migliori e fare le sfilate in MTB alle Olimpiadi? Solo lui. Voto: 9

Alejandro Valverde: che freschezza. Voto: 8

Primoz Roglic:  il nostro pupillo è lì, pronto a dare la zampata. Sempre davanti, con l’impressione di poter dare molto a questo Tour. Dobro Primoz. Voto: 8

Vincenzo Nibali: la prova del nove. Se ha tenuto oggi, sui suoi terreni farà paura a tutti quanti. Non sembra essere il Vincenzo con i Watt del 2014, ma la sua sicurezza gli permette di spendere meno energie ed avere una lucidità fuori dal comune. Voto: 8

Tejay Van Garderen: in molti avevano ipotizzato fosse l’uomo in giallo di giornata. Lo Yankee tuttavia  conferma il trend negativo che da anni lo vede arrancare non appena la strada sale. Voto: 5

Ives Lampaert: prima una bella sventagliata, poi manda a quel paese mezzo gruppo prima di finire in un prato. Giornata no per il fenomeno fiammingo, mai visto con la vena chiusa come in questa tappa. Voto:S.V

 

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