Come in ogni campo le mode arrivano dai gruppi indipendenti e da quei gruppi underground semplici e naturali che vivono la vita in maniera istintiva. E il panorama indie dello sci alpino ha regalato perle e modi di dire che sono entrati di diritto nel vocabolario italiano. Avete mai sentito parlare della Casa Max? La maggior parte degli sciatori professionisti, semi-pro e degli allenatori sa di cosa stiamo parlando, mentre per voi che non avete una minima idea di cosa possa essere ecco una breve descrizione: la Casa Max è un modo di affrontare l’inizio curva, intraversando gli sci e girando le punte verso monte, ruotando il bacino verso l’interno e contro ruotando il busto e le spalle verso l’esterno. No, non è un traverso ne un’indirizzamento: è una Casa Max. Ma da dove viene questo termine? L’ispiratore di questo movimento è stato chiaramente sua maestà Max Blardone, un’artista di queste azioni, ma interessante è la nascita vera e propria del termine.
Una leggenda dice che tutto è nato in territorio bergamasco, o meglio in Val Brembana, durante il periodo olimpico di Torino 2006. I protagonisti sono due uomini che hanno dato molto allo sci underground e mondiale: Nicola Rota e il suo allenatore Avogadro dello Sci Club Goggi. Abbiamo contattato Nicola per capire meglio la nascita di questo modo di dire: “Era il periodo delle Olimpiadi di Sestriere e alcune persone vicine a Blardo dicevano al mio allenatore Roberto Avogadro che salivano e stavano a casa max.” (Cosa significhi questa cosa è ancora un mistero). “L’Avo continuava a dirmi che erano tutti a casa max. Visto e considerato che Blardone aveva un’entrata curva particolare che tutti abbiamo conosciuto, quando anche io facevo quel tipo di azione negli allenamenti e nelle gare mi è sembrato naturale collegare casa max alla curva di Max. E quindi è nata la Casa Max®! Questa è la vera storia!”.
Dal 2006 in poi è stato un crescendo trionfale, dalle valli bergamasche agli sci club lombardi; dalle montagne lombarde ai comitati delle regioni confinanti; dal mondo sciistico giovanile fino alla Coppa Europa e alla Coppa del Mondo; dal mondo underground verso il mondo mainstream dello sci alpino. Molti sono gli esponenti che tutt’ora attuano questo movimento anche a livello mondiale, come Luca De Aliprandini e Justin Murisier.
Se siete ancora perplessi sul significato e sull’evoluzione storica di questo termine non preoccupatevi, anche molte altre persone che lo stanno adottando lo sono. Ma aldilà della nascita e della storia della Casa Max è importante sottolineare una cosa: la Casa Max non è mettere gli sci di traverso. La Casa Max è un’arte, è un’azione biomeccanica di pregevole fattura, è un credo, è una moda, è un movimento socio-culturale indipendente che ha fatto sognare e continuerà a far sognare migliaia di giovani sciatori.