Il pagellone del Tour de France

Eroi, sconfitti, cadute, colpi di scena, imprese, miglia di tifosi da tutto il mondo, un’impatto mediatico devastante. Tutto questo fa parte dell’evento ciclistico più importante dell’anno. Tutto questo è il Tour de France. Ecco a voi le pagelle finali.

I big

Chris Froome: ha ipotecato il Tour con una prima settimana da padrone della corsa, dove non si è mai visto in difficoltà fra ventagli e pavè. Alla prima occasione sui Pirenei accende il “frullatore” e spacca la corsa infliggendo ai diretti rivali dei distacchi assurdi. Cala leggermente nella terza settimana, perchè anche lui è umano. Tre settimane corse interamente con una frequenza di pedalata assurda e con lo sguardo sempre rivolto verso il suo misuratore di potenza. In sella sembra che stia spingendo un carrello della spesa più che una bici. Per il resto si dimostra un’atleta davvero freddo in corsa e gentile con media e tifosi. L’unica nota negativa sono le parole rivolte a Vincenzo Nibali sul traguardo di Saint Jean de Maurienne. Voto: 10

Nairo Quintana: ci fosse stata un’altra settimana avrebbe vinto a mani basse. Vi avevamo avvisati che sulle Alpi il colombiano avrebbe dato spettacolo, anche se ha trovato la condizione ottimale troppo tardi. Alla lunga si dimostra il più forte in salita. Ha gettato tutte le speranze di vittoria già dopo le prime tappe, ma può stare tranquillo perché il futuro è tutto suo. Voto: 7

Alejandro Valverde: sembrava stesse correndo unicamente per Nairo dopo le prime due settimane. Ma si sa, Valverde non può essere e non sarà mai un gregario, perchè ha la mentalità da vincente, da “Embatido”. E anche se in alcuni momenti le sue azioni hanno ammazzato lo spettacolo, il suo Tour de France è stato memorabile. Un terzo posto che vale oro in una stagione epica. Immortale. Voto: 8

Vincenzo Nibali: dopo una prima settimana da dimenticare le possibilità di vittoria e podio erano già nulle. Ma queste cose contano fino ad un certo punto, perchè a noi basta vedere questo Vincenzo, che scatta a 50km dal traguardo e va in solitaria a conquistare una vittoria epica, che nonostante gli 8′ di ritardo crede ancora nella vittoria. Basta questo per entrare nel cuore dei tifosi, le vittorie non servono. Voto: 9

Alberto Contador: Albertino è speciale. Dopo le fatiche del Giro era davvero difficile ripetersi al Tour. Il Pistolero esce comunque a testa alta con una buona quinta posizione e come sempre ci ha regalato momenti di grande ciclismo con azioni da fenomeno. Fino all’ultimo giorno ha lottato per la vittoria, da vero campione. Grazie Conta! Voto: 8

Geraint Thomas: una prima parte monumentale. Logicamente poi perde terreno sulle Alpi. Ma che corridore. Voto: 9

Zdenek Stybar: una vittoria in puro stile “Stybi” e tanto lavoro per la squadra. Passa l’ultima settimana a tirare il “gruppetto” scortando Cavendish. Corridore di un altro livello. Voto: 8 

Michal Kwiatkowski: avete mai visto una maglia iridata lavorare ogni giorno per la squadra? Voto: 6

 

I velocisti

 

Andre Greipel: si presenta alla partenza del Tour con una gamba disumana e torna a casa con un poker. Nelle volate di potenza non ha rivali. Di gran lunga il miglior velocista dell’anno. Voto: 10

Mark Cavendish: una “sola” per il britannico dell’Isola di Man. E’ vero, da uno come lui ci si aspetta sempre qualcosa di più, ma gli anni passano e la forza fisica non può essere la stessa degli anni migliori. Purtroppo per lui non ha a disposizione un vero e proprio treno, anche se la Etixx si è dimostrata sempre fedele al suo leader. Voto: 7

Alexander Kristoff: davvero sotto tono il norvegese. Manca di quella brillantezza che lo ha contraddistinto nella prima parte di stagione. Non ha mai dato segni di miglioramento nelle tre settimane. Voto: 4

Jhon Degenkolb: dopo Milano-Sanremo e Roubaix è normale che sia arrivato scarico al Tour, anche se avrebbe potuto fare di più in alcune occasioni. Voto: 5

Brian Coquard: il 23enne francese ha doti pazzesche. Nella volata di Parigi è l’unico che tiene testa a Greipel. Tanta roba. Voto: 8

 

Fuggitivi – Lottatori 

Peter Sagan: ormai non lo consideriamo più un velocista. Peto è un corridore unico in volata, in salita e in discesa. Spettacolare sia in corsa sia davanti ai microfoni. Zero vittorie, ma tanto divertimento per i tifosi. Voto: 10

Simon Geschke: tantissimi chilometri in fuga ripagati con una vittoria fantastica dopo 50 km in solitaria. Voto: 9

Ruben Plaza: un corridore ritrovato. Dopo la vittoria di tappa è entrato in ogni fuga di giornata. Voto: 8

Rafal Majka: altra vittoria al Tour dopo la doppietta dello scorso anno. Forse avrebbe dovuto lavora un pò di più per il suo leader. Voto: 7

Michele Scarponi: lotta contro un virus intestinale per molti giorno, poi torna a dettar legge con il suo padellone. Pazzesco. Voto: 8

Greg Van Avermaet: il suo duello con Peter Sagan è uno dei momenti più belli di questo Tour. Ritorno a casa anticipato per la nascita del figlio. Un mese indimenticabile per questo fenomeno. Voto: 9

MTN-Qhubeka: che Tour memorabile per questa compagine. Lasciano il segno con la vittoria di Cummings, la maglia a pois per alcuni giorni di Teklhaimont e le fughe di Pawels. Voto: 8

 

I vacanzieri

Pippo Pozzato: mai visto in fuga, mai visto davanti al gruppo. Eppure i tifosi credono ancora in lui. Dai Pippo torna a farci sognare! Voto: 3

Orica Green-Edge: tanta sfortuna per gli australiani nella prima settimana. Solo i gemelli Yates e Matthews si mettono in mostra. Voto: 5

Rigoberto Uran: davvero una brutta prestazione per il Rigo. Dai “Ciccio” ! Voto: 4

Rui Costa: sembrava dovesse fare grandi cose. Voto: 4

Boasson Hagen: un tunnel senza fine per il norvegese. Voto: 3

Lars Boom: un Tour partito con il piede sbagliato e continuato con delle prestazioni davvero sottotono per l’olandese dell’Astana. Voto: 4

Thomas Voeckler: ci prova diverse volte, ma manca la condizione dei tempi d’oro. Le sue smorfie non mancano mai. Voto: 5

 

@carloberry

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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