Greg Van Avermaet, meraviglioso perdente

Terzo, ancora una volta. Doveva essere il suo giorno ed invece niente da fare, un’altro podio, l’ennesimo. Il fiammingo di Gand negli ultimi tre anni ha dimostrato una continuità di risultati incredibile, piazzandosi quasi sempre nei primi 10 delle grandi classiche del Nord, dimostrando di essere un corridore di un livello fenomenale.

Il Team BMC gli aveva finalmente affidato il ruolo di leader indiscusso nelle ultime campagne del Nord, dopo i molti anni di gregariato spesi al servizio di Philippe Gilbert, ma purtroppo non ha concretizzato. “Solo” podi e piazzamenti importanti, ma mai il colpaccio, quella vittoria che ti fa entrare di diritto nei libri di storia del ciclismo. Forse per la mancanza di freddezza mentale o per tattiche sbagliate nei momenti decisivi delle corse, forse per la troppa generosità o per sfortuna.

Ma a volte le vittorie non servono per entrare nel cuore della gente e Van Avermaet piace ai tifosi così com’è: un meraviglioso perdente. Sempre il primo ad attaccare nel gruppo dei big, sempre in testa a tirare e rilanciare azioni che non portano da nessuna parte, ma che rimangono impresse nella mente degli spettatori.

I tifosi belgi lo hanno votato per due anni di fila (2013-2014) come miglior professionista belga dell’anno, con il Trofeo Flandrien, ed è qualcosa di incredibile considerando che corre nell’era di mostri sacri come Tom Boonen e Philippe Gilbert, vincenti di razza.

Continueremo ad apprezzare questo corridore finché lo vedremo in azione, con la sua grinta ed una classe da far invidia a molti, e magari un giorno racconteremo con emozione una sua grande impresa se mai dovesse arrivare. Greg Van Avermaet non è ancora entrato nella storia del ciclismo (per ora), ma rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi.

@carloberry

Podio Paris-Roubaix

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *