Gaviria fa Poker al Giro! Il pagellone di Tortona

Ultima tappa per velocisti al Giro 100, l’ultima occasione prima della terza guerra mondiale, la quale inizierà ufficialmente domani. Una frazione completamente piatta fino sull’arrivo di Tortona, dove ancora una volta il baby fenomeno colombiano Fernando Gaviria, supportato da una squadra formidabile ha fatto un altro sport. Gli ultimi km non hanno dato spazio a possibili fagianate, con i tanto attesi ventagli che purtroppo nessuno è riuscito ad aprire in maniera corretta. Un numero d’altri tempi quello del prodigio della Quick Step, che rimonta in modo esemplare nel finale, mentre Richeze sgomita come facevano ai tempi d’oro gli uomini di Cipollini. Alle sue spalle ecco Bennet e Stuyven, mentre l’atteso Mareczko perde le ruote migliori. Andiamo al pagellone:

Fernando Gaviria: non ha messo dietro uomini di prima fascia, ma il coraggio con cui si è buttato in una volata che sembrava ormai compromessa, lo ha visto il mondo intero. Lo scorso anno Brian Holm ci aveva confidato di non aver mai visto in vita sua un neo professionista così forte, che spettacolo! Voto:10

Maximiliano Richeze: ma cosa ha fatto! Copre il suo capitano con un onore pari a quello di Diego Armando Maradona, con una spallata che costringerà Caleb Ewan a passare l’intera estate a sollevare ghisa nelle palestre australiane. Che carisma l’argentino, oggi ha vinto lui. Voto:9

Pippo Pozzato: Ramato is Back! Un lavoro quasi inutile per Mareczko nel finale, in grado però di fare esplodere le chat di tutti gli appassionati davanti alla tv. Voto:8

Jasper Stuyven: è in prima linea dalle corse che inaugurano ogni anno il grande ciclismo in Belgio. Con delle volate del genere, dal prossimo anno sarà uno dei più temuti alla Roubaix. Voto:8

Sam Bennet: non è un fenomeno, ma il modo in cui corre e fa lavorare la squadra gli permettono di raccogliere risultati importanti. Voto:7

Vincenzo Albanese: una giornata in fuga, che motore questo ragazzo. Ci divertiremo in futuro, soprattutto al nord. Voto:7

CCC Sprandy: gli uomini della squadra polacca impegnano Mareczko in spallate pericolossime a 15 km dal traguardo, rimanendo davanti nei momenti cruciali senza tuttavia avere uomini all’altezza. Vedendo queste cose, ci chiediamo come si possa invitare al Giro una formazione del genere, lasciando a casa Androni e Nippo, squadre con talenti di primo grido. Voto:2

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