Gareggiare in Kazakhistan

Vi avevamo promesso una recensione sulle gare di sci nella terra degli zucchini, la Svizzera, ma data la recente partecipazione alle Universiadi di Almaty la review sul Kazakistan è stata inevitabile. Per chi non le conoscesse le Universiadi sono una sorta di Olimpiadi dedicate agli universitari che praticano sport ad alto livello; edizione dopo edizione stanno riscontrando un successo incredibile e molti atleti di Coppa del Mondo hanno deciso di prendere parte a questa rassegna kazaka. Ma com’è gareggiare in Kazakistan? Ragazzi, è uno spettacolo.

Com’è il pubblico? Bastano 30″ per capire le caratteristiche dell’atmosfera kazaka: tanto smog e tanta passione per lo sport. Se pensate che a questi addestratori di aquile non importi nulla dello sci alpino vi sbagliate di grosso. E’ bastato mostrare la giacca Italia per venire assaliti da centinaia di ragazze kazake munite di bastoncini selfie.

Come sono le piste? Le gare si sono svolte nella località di Shymbulak, la perla della catena montuosa Zaiilisky Alatau. Un resort piccolo ma interessante, anche se le pendenze delle piste non hanno regalato grandi emozioni sia in gara che nella sciata libera. Ma gareggiare sul barrato kazako è un’impresa: per rendere difficoltoso un pendio da baby gli organizzatori hanno deciso di preparare una pista da pattinaggio più che da sci alpino. Al traguardo le espressioni più gettonate erano “It’s impossible” , “I can’t ski”, o meglio ancora “E’ una neve da russi”. Ah, nel giorno del super-g ci sono stati atleti (giapponesi) che hanno dichiarato apertamente con un sorriso:” Today safe line”. Una pista facile ma per sciatori tecnici.

Esistono i taxi? Si, o forse no. In ogni caso basta presentarsi in strada, mimare il classico gesto dell’autostop e dopo 10″ si presenta uno sconosciuto pronto per portarvi ovunque a costo zero. Che popolo.

Come sono le gare? Diretta Tv, impatto mediatico devastante e ambiente delle grandi occasioni. Le Universiadi si sono dimostrate ancora una volta una manifestazione super e in terra kazaka abbiamo assistito all’edizione più bella e più sentita degli ultimi 10 anni.

Che atleti hanno partecipato? Molti atleti di Coppa Europa che vantano presenze anche in Coppa del Mondo, tanti giovani promesse e anche tante mine vaganti, come l’afgano Amiri Jawed: un classe ’92 all’esordio nelle gare Fis che ha avuto il carisma e la prepotenza di presentarsi allo start del super-g con uno sci lungo 183cm e con un raggio 23 metri, salvo poi farsi prestare degli sci di riscaldamento e un casco omologato da qualche ragazzo canadese pronto per farsi due risate. Inutile dire che questo bolide afgano è stato fermato dopo sole tre porte per prevenire qualche disgrazia. Ma anche questo è sport. Da quel giorno Amiri non si è più fatto vedere, peccato. Da segnalare anche la presenza dei due cinesi Sun e Fang che hanno battagliato duramente per le ultime due posizioni del gigante chiudendo entrambi con un minuto di ritardo e con degli sci così corti che sono stati dichiarati illegali in tutte le nazioni, Cina esclusa evidentemente.

Che musica ascoltano? Il Dj Set della cerimonia di apertura è valso i 7.000 km di viaggio. Welcome to Kazakhstan ha accompagnato le due settimane di trasferta e le mani al cielo durante questo capolavoro musicale erano d’obbligo.

Come si mangia? Mmmm. Il piatto tipico kazako dovrebbe essere una grigliata di carne, ma nella mensa del villaggio i piatti preferiti sono stati la pasta scotta, il sushi poco sushi, il classico riso e pollo e le brioche alle mele. E chiaramente tanta Coca-Cola, uno dei main sponsor dell’evento. Grazie Coca per averci aiutati a mantenere attivo il nostro organismo. (Ps: @Giulioshow sa come usare la Coca-Cola).

E lo stile? Un evento del genere può essere accompagnato solamente da uno stile adatto. Ogni nazione ha incorporato nel design delle divise il proprio stile e il proprio essere: l’Italia è stata pura eleganza grazie alla divisa Kappa, il Canada ha rotto gli equilibri con un giaccone da esplorazione, il Giappone ha fatto innamorare molti atleti grazie alla pulizia delle linee e al color bianco della giacca Descente, mentre la Korea si è messa un piano sopra a tutti portando in Kazakistan una combo firmata The North Face che ha illuminato gli occhi di tutti i presenti.

Ci vediamo alla prossima puntata per la Svizzera.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *