Federico Sartor: “voglio solo vincere”

Classe 1995, da Revine Lago, luogo incantevole in provincia di Treviso, la patria del Bikeporn. Stiamo parlando di  Federico Sartor, uno dei nostri Elite più forti in circolazione, diventato negli anni un senatore della Colpack.  Uno scattista di natura, capace di andare forte sugli strappi che mandano il cuore fuori soglia, dove conta solo spaccare la catena.

Federico, come è iniziata questa stagione? ” Quest’anno, in accordo con la Colpack abbiamo deciso di partire più piano, essendo stato lo scorso anno in condizione troppo presto, quando non c’erano ancora in programma corse di spessore. Ora sto crescendo, domenica a San Leonino sono partito sullo sterrato da solo per riportarmi sulla testa ma una caduta mi ha impedito di rientrare. Stamattina ho fatto 90 Km dietro macchina per recuperare brillantezza e domani ripartirò per correre sabato e domenica nelle Marche a San Fermo “.

Sei uno scattista nato, quali corse ami maggiormente? ” Ho un pallino per il Città di Brescia, mentre tra le corse Pro amo il Fiandre. Solo a vederlo in TV ti vengono i brividi. Preferisco cinque muri vicini e fare cinque fuori soglia piuttosto di una salita di sei Km. In questo momento però vorrei vincere qualsiasi corsa, anche il giro del campanile”.

Già, le vittorie. Ormai per passare PRO sono indispensabili. Rispetto al passato sono diventate imprescindibili, come ti spieghi questo mutamento? ” Non lo so nemmeno io. Sembra che non conti nemmeno più lo spessore di una vittoria. Se penso a Lizde, due vittorie delle sue  contano molto più di cinque circuiti, eppure non è passato nemmeno lui lo scorso anno vincendo Mercatale e Liberazione con grande autorevolezza. In generale i corridori italiani ultimamente fanno fatica a passare. Lo scorso anno è stata un’annata atipica, con le squadre con tutti i contratti ormai firmati. Quest’anno però dovrebbero cambiare le cose”. 

Quanti Watt spinge il motore di Federico Sartor” Sono passato da Rotor a Power Box. Ho la soglia a 390 Watt e peso 68KG “.

Nell’ultima puntata di RADIO SWATT, abbiamo criticato l’armata di Beppe Colleoni per aver perso l’autorevolezza del passato. Lo scorso anno numerosi stranieri ci raccontarono d’essere rimasti sorpresi da come corresse da vera squadra la formazione bergamasca. Come ti spieghi questa nuova situazione?

”  Ad inizio stagione il problema era che in corsa, non si guardava la Zalf o la Hopplà, ci guardavamo in casa nostra. Gli scorsi anni invece tutti sapevano cosa fare già dal giovedì quando arrivava la mail con il programma della corsa. Hopplà e Zalf corrono da squadra, ora anche noi. Le cose nelle ultime settimane sono cambiate, si è fatta chiarezza facendo gruppo. Avendo corridori molto forti, le vittorie sono arrivate subito. Penso a Covi e Bagioli. Sono forti, Bagioli addirittura lo considero uno dei migliori che abbia mai visto. In vita mia solo Moscon e Consonni andavano come lui a quell’età; farà strada”.

Chi è il corridore più forte con cui hai corso alla Colpack? ” Consonni. Nessuno vede la corsa come lui, capisce ogni momento e sa come muoversi in ogni situazione. Ganna partiva e spaccava il gruppo, si muoveva per vedere cosa potesse  succedere. Consonni invece partiva perchè decideva quando partire, sapendo come si sarebbe evoluta la situazione, decideva se arrivare in volata o da solo. Mi ha insegnato molto quando sono arrivato, ricordo che su Cà del Poggio mi prese a fianco e mi disse cosa fare come un maestro”.

Con chi ti alleni quando sei a casa? ” Siamo un bel gruppo, con Modolo, Pellizzotti, Cimolai, Vendrame, Andreetta e Coledan. Modolo ha una gran gamba, fa lavori pazzeschi in salita ed è dimagrito molto. Sono curioso di vederlo al Giro. Pellizzotti invece è un mito. Lo vedevo in TV da piccolo, ricordo la sua vittoria a Kronplatz al Giro ed ora siamo compagni d’allenamento. Mi consiglia sempre cosa fare in allenamento, quale lavoro svolgere in determinate situazioni”.

Capitolo Bikeporn. Chi è il più grande bikeporner in gruppo? ” In questo momento dico Filippo Rocchetti. Sta bene in bici ed è un bel vedere”.

 

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