Blacki apre in due il canalone Miramonti mentre l’Italia non vede la luce. Il pagellone della 3tre

Lo slalom di Campiglio è sempre una garanzia. Spettacolo puro, manche dove bisogna essere in grado di limare ogni centesimo e un fondo che anche oggi non ha deluso le aspettative, grazie ad un ghiaccio verde degno delle migliori tappe della Coppa del Mondo.

Una gara tiratissima con venti atleti racchiusi in un secondo e mezzo, a dimostrazione di come, nonostante due prove completamente diverse tra loro, basti anche solo un piccolo errore per finire dietro la musica. Alla sesta gara in otto giorni e alla quarta disciplina diversa è riuscito a dominare Marco Schwarz, unico atleta ad aver portato a termine questo tour de force spaziando dalla top ten in discesa ad una ritrovata vittoria in slalom che mancava dal 2021. Ci vengono ancora gli occhi lucidi a pensare al suo primo podio, proprio davanti ai nostri occhi, nel lontano 2015, oggi finalmente Blacki è riuscito a mettere in bacheca la prestigiosa “maglia fulmine”.

Dietro di lui un discreto Noel, ancora troppo in difficoltà quando il terreno presenta qualche segno, con il 37enne Dave Ryding che insegna ancora una volta al mondo cosa voglia dire sciare in slalom. Capitolo Italia? Il tunnel è lungo e non si vede la luce, ma ne parliamo meglio in seguito, intanto andiamo alla pagella.

Marco Schwarz: nella seconda manche sembrava non ci fosse neanche un segno sulla pista, tranquillità disarmante e solidità invidiabile, per una scorrevolezza che anche in slalom sembra l’arma vincente. Scontato parlare di Odermatt, sicuro è che finalmente Blacki ha trobvato la sua dimensione. Continua a farci emozionare. Voto 10

Clement Noel: lo slalomista per eccellenza raccoglie un altro podio sul canalone, anche se la sensazione è quella che non sia ancora riuscito ad esprimere totalmente il suo potenziale. Preciso si, ma sembra che sciasse meglio tre anni fa. Ha il mese dello slalom per smentirci. Voto 7

Dave Ryding: a settembre lo abbiamo trovato a Saas Fee che faceva fatica a concludere un giro intero di allenamento, sciava controllato alla ricerca delle sensazioni. Tre mesi dopo e due slalom portati a termine è terzo nella classifica di slalom. Anche se ormai sembra un po’ “panno”, l’intensità che mette in pista questo atleta dovrebbe essere presa d’esempio. Voto 9

Timon Haugan: l’instagrammata di ieri sui pendii di Andalo è sembrato un chiaro avvertimento, Timon c’è ed è pronto a farsi spazio. Peccato che abbia spento la luce da metà muro al traguardo, oggi l’unico ad impensierire Blacki. Voto 8

Manuel Feller: elemento di discussione sul gruppo swatt durante la gara. Sequenze mostruose, come sempre, ma bastano due curve sbagliate sui dossi per finire quinti a quattro centesimi dal podio. Passano gli anni ma è sempre il solito Feller, per fortuna ha tirato uno sclero al traguardo che sta ancora rieccheggiando nelle dolomiti di Brenta. Voto 5

Henrik Kristoffersen: finchè non tornerà ad alzare il baricentro continuerà ad essere relegato fuori dalla top5. Si prospetta un Natale di duro lavoro per Henrik. Voto 5

Fabian Ax Swartz: classe 2004 ed una manche senza bastone. Questo fa paura, quando comincerà ad usare la tattica sarà temibile per tutti. Voto 7

Capitolo Italia: come sempre, alla fine, ci tocca parlare degli azzurri. Vorremmo essere più propositivi, limitare le critiche e finalmente scrivere e dare bei voti ai nostri atleti, come sempre accade quando mettono in pista buone prestazioni, purtroppo però, come successo a Gurgl, il divario con chi domina la disciplina sembra sia sempre più ampio. Alex Vinatzer sta vivendo, secondo noi, un’involuzione tecnica che non gli permette di trovare quella costanza fondamentale per stare davanti. Tra Gurgl e oggi non ha azzeccato un dosso che sia uno, sciando sempre sulle code e finendo sempre lungo. Va bene la seconda disciplina, dove sta ottenendo discreti risultati, ma per un atleta che ha fatto il primo podio nel lontano 2020 e deve ancora centrare la prima vittoria, probabilmente sarebbe meglio considerare lo slalom come la priorità. Tommy Sala ha bisogno di giri per tornare sui suoi passi, Sabo Gross non riesce ad esprimersi al meglio quando trova un po’ di segno, peccato per la seconda dove prima del muro ha fatto il miglior intertempo, mentre Razzo questa sera non è mai entrato in gara. L’unica nota positiva è stato l’esordiente Corrado Barbera, quasi a qualifica alla seconda apparizione. Il classe 2002 piemontese sembra essere molto consapevole dei suoi mezzi, se continua a star davanti nel circuito continentale e far vedere buone cose in Coppa del Mondo potrebbere risultare l’ancora di salvezza insieme a Tobias Kastlunger, oggi fuori, considerato che anche nei circuiti minori ultimamente si sta stentando. La speranza è l’ultima a morire, quindi speriamo in un gennaio migliore. Voto 4 

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