Federico Buffa dice che “i Mondiali hanno scandito i tempi della nostra vita e scandiranno quelli di chi verrà.” Ed è così, è la pura verità. Il rigore di Grosso contro la Francia, Paolo Bettini a Stoccarda, Auro Bulbarelli che grida “Baaallaaaaaan!”. Davanti alla Tv le nostre menti sono state deformate da queste azioni epocali, da questi atleti che rimarranno per sempre nella storia del nostro paese. E chi di voi in quei momenti non ha pensato “Vorrei essere li” ?
È arrivato il Mondiale di Innsbruck, il nostro Mondiale. Nostro perché è a due passi dallo stivale; nostro perché abbiamo spinto insieme Nibali, il vero favorito da Gennaio, verso un recupero impossibile; nostro perché avremo Gianni come capitano, il nostro uomo, il nostro futuro. E non possiamo mancare, non dovrete mancare.
Gianni è quel corridore che ognuno di noi vorrebbe essere: legato alla sua terra nativa, alla sua famiglia, al suo trattore. Non ci sono storie di Instagram o post da star mediatica, non ci sono menzogne ne parole al vento. Gianni è diretto, puro. Uno vero. Gianni è quel tipico ragazzo italico che per caricarsi prima di una gara ascolta “L’Amour Toujours” di Gigi D’agostino: il nostro inno di Mameli, una melodia che rimane al limite fra trash ed epica, una canzone che ha segnato tutte le generazioni del nostro popolo. “Po, Po PoroPo, Po Poropo”. Pelle d’oca.
Dentro questa canzone ci ritroviamo tutti, amanti della classica, del rap, dell’indie, del rock, metal, hardcore, punk o che altro. Siamo tutti sotto lo stesso tetto. E Gianni Domenica porterà quel tetto in Austria e noi lo seguiremo.
Nell’era dell’apparenza e della decadenza della Vittoria, Gianni è definito “Bad Boy” da coloro che lo sport lo fanno solo in un modo: male. Ma se voi volete bene al vostro bambino, colui che si è emozionato nel vedere i Mondiali del passato, non potete non amare questo corridore.
Noi saremo li per Gianni, per Vincenzo, per l’Italia. Andiamo tutti a Innsbruck, insieme. Accendi il trattore e prendi il volo! “We’ll fly with you!”