Svindalporn sulla Birds of Prey. Inner fa voce grossa e Paris carbura. Il pagellone

Un ritorno dei suoi, una vittoria alla Svindal, perché quando questo gigante vince, non lascia spazio ai suoi rivali, martellando luci verdi dalla partenza all’arrivo. La Discesa di Beaver Creek anche quest’anno è andata in archivio con il sigillo di questo gigante, ritornato in pochi mesi ai vertici e a questo punto parlare di Classifica Generale non è più fuori luogo. Un podio condiviso con il suo cuoco Beat Feuz e al bavarese Thomas Dressen. Lo svizzero ha brillato ancora un volta per pazienza e morbidezza sui lunghi curvoni della Birds of Prey, mentre Dressen è stato autore della prova perfetta; quando questo gigante bavarese scia su tutti due i piedi è devastante. Gli italiani hanno fatto voce grossa dopo il superg, con un Christof Innerhofer incazzato nero a cogliere un quarto posto che lo farà dormire tranquillo fino alle Olimpiadi, appena davanti a Paris che sta per finire il rodaggio della sua cicindrata da superbollo. Ansiamo al pagellone:

Aksel Lund Svindal:  le pattinate in partenza avranno spaventato perfino il nuovo fenomeno norvegese Klaebo. Vittoria ipotecata già alla prima porta per Akselone, anche se nei primi venti secondi non ha spaventato tutti come l’ultima volta in cui vinse a Beaver, indice di una forma non ancora al Top. Sul muro fa quello che sa fare e con una leva del genere le propulsioni possono accompagnare solo. Al traguardo emana un carisma impressionante tra polsate e lattine. Voto:10

Matthias Berthold: Al Fire & Ice di Sölden la figlia Isabel ci aveva raccontato di un Matthias sempre in giro per il Mondo e fin troppo impegnato nel suo lavoro. Il risultato? Una squadra di atleti normali, arrivati prepotentemente ai vertici in soli due anni, con Dressen, Sander e Ferstl ormai protagonisti nelle parti alte della classifica. Quando lasciò le aquile bianco rosse, in Austria gli diedero del matto, dalle Cene di Gala salisburghesi con Mayer e Reichelt, alla guida di un Team allora scarso e senza particolari fenomeni. Bentornato Matthias, sei sempre stato tu il re a bordo pista. Voto:10

Beat Feuz: quando è autore di prove così, passa quasi indifferente. Che sciatore! E poi Boh.. Skiporn. Voto:9

Thomas Dressen: un discesista ultra moderno al punto da sembrare antico. Con una base d’appoggio del genere fino a pochi anni fa gli avrebbero detto che aveva sbagliato località di gara, ora sta insegnando sci a tutti quanti. Voto:9

Christof Innerhofer: quando è così determinato sa fare grandi cose, appena diminuisce l’intensità è irriconoscibile. Prova di carattere per Inner, Bormio chiama. Voto:8

Dominik Paris: per la vittoria è questione di settimane, la sciata è ormai quella giusta. Pochi centesimi lo separano dal podio e questo fuoriclasse sembra già focalizzato sulle Olimpiadi. Il bacio dello sci? È lo sci che dovrebbe baciare lui. Voto:8

Peter Fill: sta facendo belle cose a tratti e anche questa volta lo ha dimostrato. Una Top 10 con queste condizioni e questi distacchi può mandarlo all’ Alpe di Siusi in slitta con la sua famiglia senza strani pensieri. Voto:7

Aleksander Kilde: ogni prova che porta a termine è un meno sulla casella sci del suo Skiman. Anche ieri sera ha devastato la Birds of Prey con i suoi Watt. Sul ghiaccio di Bormio si sentirà in paradiso. Voto:6

Max Franz: una partenza delle sue con un grande parziale sul piano iniziale. Poi per il cinghiale carinziano si fa nera, riuscirà a replicare il successo dello scorso anno sulla Sasslong ? Voto:5

Patrick Kueng: tre anni fa su questa pista stravinceva l’oro Mondiale. Ieri sera balia ed un forma ancora lontana. Nello sport non esistono certezze, soprattutto in questo. Bormio lo ha sempre visto protagonista, ritornerà presto ai vertici lo skiporner svizzero? Voto:4

 

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