Il Tour è entrato nel vivo, e ieri dopo la cinquina di Marcel Kittel, alle 21.00 abbiamo contattato Andrea Pasqualon, il falco di Enego. Al suo primo Tour de France, il velocista della Wanty è stato capace di raccogliere un grande unidcesimo posto, ma sembra intenzionato a non accontentarsi.
” Sono arrivato in grande condizione a questo Tour, è un sogno che si realizza. Ho capito sin dalla cronometro di stare bene, il lavoro sembra aver pagato. Durante il Giro d’Italia sono stato quindici giorni a Tre Palle, seguiti dalle corse in Norvegia e Lussemburgo. Prima del Tour ho svolto altri diciotto giorni in altura, arrivando al top alla Gran Bouclé. Mi aspettavo d’essere subito protagonista, e il fatto di militare in una formazione belga ha accresciuto ancor di più le aspettative. Ai meno 30 Km in una rotonda sono anche caduto a terra con Chris Froome, ma questo non ha impedito di buttarmi nella mischia e raccogliere un sesto posto. Sono poi finito a terra anche nella quarta tappa, quella della squalifica di Sagan. É stato proprio il Campione del Mondo a causarla ai meno 1.200 metri, toccando il manubrio di Guarnieri. Trovandomi a ruota di Jacopo, sono finito anche io a terra.
Un Andrea Pasqualon molto motivato in vista dell’ultima settimana di Tour. “Devo ancora smaltire le botte di queste cadute, ma nella prossima settimana ci sono due tappe adatte alle mie caratteristiche. Quella di Rodez e Romans su Iserè le ho messe nel mirino. Sono tappe mosse, se la condizione sarà buona ci proverò; cercherò inoltre qualche fuga sulle tappe alpine”.
Su questo inizio di Tour con Kittel sugli scudi, macchiato dalla squalifica di Sagan e dai colpi di Buhanni, il veneto fa un’analisi lineare. ” Kittel sta andando fortissimo, nelle volate sta facendo qualcosa di straordinario ma mi ha impressionato ancor di più domenica nella tappa alpina. Nelle prime salite è transitato intorno alla trentesima posizione del gruppo, dimostrando una condizione eccellente nonostante la caratura fisica. Il motivo della squalifica di Sagan credo sia stata la caduta in cui ha toccato il manubrio di Guarnieri nella quarta tappa; mancava un km e duecento metri e non tutti l’hanno vista. Buhanni è un corridore strano, credo non sia stato squalificato per non alimentare ancor di più le polemiche”.
Infine una parentesi su Fabio Aru, la nostra punta in questo Tour ” l’ho visto pedalare con una facilità estrema, anche oggi – ieri ndr- era sempre davanti senza alcun timore. È sereno e credo che il podio sia alla sua portata”.
Una telefonata piacevole, dopo una tappa a tutta in mezzo alle pianure francesi. Oggi i Pirenei, una giornata in cui ci aspettiamo azioni eroiche da parte di Quintana e Contador par far saltare i banco.