Matteo Fontana, un uomo pieno di Watt!

Uno dei giovani triathleti italiani più promettenti che gareggiano nelle medie e lunghe distanze è sicuramente Matteo Fontana,originario di Carate Brianza,dopo un infanzia passata a spingere watt nelle categorie giovanili in bici è passato con ottimi risultati alla triplice.

Abbiamo fatto quattro chiacchere con lui, ecco cosa ci ha raccontato:

Dopo la trafila delle giovanili come ciclista con ottimi risultati e gareggiando con gente come Bob Jungels e molti 91\92 che ora sgasano in giro per il globo cosa ti ha spinto a passare al triathlon lasciando il mondo a 2 ruote??

Un anno di “crisi”. Avevo perso motivazione e la voglia di correre in bici vacillava. Era una sorta di “crisi adolescenziale” sportiva.
Ho mollato tutto dopo aver firmato con una delle squadre under23 più importanti d’Italia. Ma ti confesso che non ho mai smesso un giorno di pedalare, il giorno dopo la decisione sono uscito in bici.

Il triathlon è sempre stato uno sfizio che volevo togliermi, prima o poi.
È iniziato come un gioco, volevo trovarmi un lavoro normale e fare sport giusto per star bene. Ma quando nasci con l’agonismo nelle vene è difficile, e da gioco è diventata velocemente una professione

Nel 2014 ti laurei Campione Mondiale 70.3 a Mont Tremblant nella tua categoria 18\24,l’anno successivo diventi un Pro ma dopo poco un brutto infortunio ti tiene fuori più di un anno,quali sono stati i tuoi pensieri in questo periodo di sosta??

Lo ammetto. È stato un anno molto difficile. Non avevo certezze sulla possibilità di tornare o meno a svolgere attività agonistica ne certezze sulle eventuali tempistiche di recupero. Ho pensato più volte di smettere definitivamente. Ogni volta che il ginocchio aveva miglioramenti poco dopo si ritornava al punto di partenza. Sono un gran testardo e credo questo abbia giocato a mio favore. Alla fine puoi avere degli attimi di sbandamento, ma quello che conta sempre è ciò che senti di essere. Io mi sono sempre sentito atleta, sono sempre stato convinto di poter donare molto al mio sport. Per questo non ho mollato.

Quali emozioni hai provato quando a Barberino al rientro sei tornato subito sul gradino più alto del podio??

Bhe, è stata una figata pazzesca. Durante la mezza maratona ( dove ho sofferto davvero tanto, avevo iniziato ad allenarmi da neanche 3 mesi ) più volte mi sono emozionato. Mi passavano davanti tutti i mesi di sofferenza e incertezza. Tutte le visite mediche, gli esami, le terapie. Ero davvero a tutta ma non ho mollato neanche un secondo. Aspettavo quel momento da 15 mesi. All’arrivo ho pianto, lo ammetto. Ma non per la vittoria della gara. Ho pianto per la mia vittoria: ero tornato.

Purtroppo la scorsa settimana sei stato vittima di un incidente stradale,uno dei tanti capitati nell’ultimo periodo a ciclisti e triathleti,cosa è successo e come stai ora?  Già, purtroppo è capitato anche a me. Mi stavo recando verso la salita della Colma di Sormano (molto famosa in zona, ci passò anche un Lombardia qualche anno fa) quando un motorino non mi ha dato la precedenza, mi ha tagliato la strada e mi ha fatto cadere rovinosamente a terra. Dopo 4 giorni di ospedale ora sono a casa. Ho 2 vertebre e un gomito rotti, 60 giorni di prognosi nella migliore delle ipotesi.

Quanta voglia ho di tornare a spingere watt?

Bhe, spingere watt è il motivo per cui vivo. Appena mi hanno messo il busto, che devo tenere sempre quando mi alzo dal letto, ho chiesto al neurochirurgo se almeno potessi fare un po’ di rulli…..non mi ha risposto, ma mi stava prenotando un letto in psichiatria. Fortunatamente c’è il tour e posso godermi ogni tappa al 100%.

Da amante del Bikeporn come noi di Solowattaggio, quali sono per te le regole imprescindibili quando si esce per una sessione di allenamento? Tre regole semplici ma fondamentali:
Casco Figo: ti salva la vita ( il mio l’ha fatto anche questa volta) ed è un accessorio indispensabile per un vero look bikeporn.
Calza alta: di qualsiasi colore, basta che sia ricercata e stilosa. Fortunatamente lo stanno capendo anche i triathleti.
Gambe depilate: Se hai i peli sulle gambe meglio che non esci neanche di casa, oltre ad essere esteticamente inaccettabile è scientificamente provato che riducono la produzione di watt del 20%, e noi sappiamo quanto siano importanti i watt.

Grazie Matteo per questo questa bella intervista,siamo sicuri che al più presto tornerai a devastare le strade di Watt. Noi di Solowattaggio ti facciamo un grosso in bocca al lupo!!!

@andreagasparini

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