5 video memorabili sullo sci underground

E’ un attimo che un video su Youtube diventi vintage, soprattutto di questi tempi dove innovazione e futuro si mescolano, lanciandoci in una virtualità reale totalmente nuova ogni 24 ore. Abbiamo fatto una lista di alcuni video che dovrebbero essere negli hard disk di ogni allenatore, non per insegnare come si debba sciare, ma per insegnare la storia dello sci alpino, quello underground delle FIS e di Coppa Europa dove sono passati talenti che hanno lasciato il segno per sempre. E oltre a questi talenti si trovano anche creativi delle nevi che non sono mai stati conosciuti dal grande pubblico, ma che hanno lasciato grandi ricordi a chi presenziava ogni gara.
Dunque, per il vostro bene, per il bene della storia dello sci alpino agonistico e per il bene dell’evoluzione tecnica dello sci alpino, ecco 5 video da Youtube che hanno lasciato il segno nello sci underground.

1. Iniziamo con una perla. Un gigante FIS Coppa Italia a Padola, quando i contendenti alla vittoria cambiavano ogni 24 ore e prendere parte ad un circuito del genere significava già molto.
In quei mesi Julian Pizzinini volava in gigante, mentre la Forestale aveva nomi altisonanti capitanati da Federico Vanz (a 1:22 potete ammirare una sua tipica curva con uscita a pugni alti). Da segnalare piè veloce Max Rinner a 1:38 (che sciatore), un assorbimento di “Bongo” Miribung a 2:09, la posizione aerodinamica anni ’90 di Bellardini a 2:23,
Presenti in quella due giorni Innerhofer, Gross, Dopfer, Nani, Walder, oltre ad altri atleti che sono attualmente in CdM.

 

2. Coppa Europa a San Vigilio di Marebbe. Un giovane Pintaurault, piccolo e nervoso nella sciata, si dava battaglia con Giovanni Borsotti, fenomenale in quell’annata. Due fenomeni della nuova generazione a quel tempo lottavano con una leggenda finnica e mondiale dello sci, Kalle Palander, classe ’79. E’ sempre bello vedere atleti di questo calibro esultare in modo vivace per una vittoria nonostante sia il circuito sotto alla Coppa del Mondo. Quando gli sci raggio 27 metri permettevano tutto, quando era veramente spettacolare vedere alcuni passaggi, dossi e carvate di questi fenomeni. Non che oggi non lo sia, ma rivedere a confronto le curve ancora grezze di Pintu e la saggezza di Palander, mista a passaggi da sciatori vintage anni ’90, è qualcosa di magico. E soprattutto, che sciare Borsotti.

3. Gasper Markic. Non vi dirà nulla questo nome, ma chi ha fatto discesa libera nel 2011 se lo ricorda eccome. Una settimana da incubo per tutti i giovani italiani e non che volevano diventare i discesisti del futuro. Sarentino è una classica del circuito continentale, famosa per le pianure iniziali e per i cambiamenti meteo che hanno regalato gare sorprendenti negli anni. In quell’edizione Markic era nettamente il più veloce, sempre davanti a gente come Hans Olsson e Matthias Mayer. (Qui c’è la classifica della seconda prova, guardate che nomi).
Sfortuna ha voluto che nel giorno della gara la partenza è stata abbassata, rimescolando le carte in tavola e favorendo gente come Erik Fisher e Olsson.
Durante le analisi video non si sapeva dove sbattere la testa: “Non abbiamo materiali”, “Siamo troppo alti in posizione”, “Passiamo negli stessi punti ma andiamo 3 volte meno”, “Abbiamo preso vento”, “Ma dove li prendiamo questi secondi!?”. Stare sotto ai 5 secondi di distacco era un’impresa, prenderne 7 era la normalità. C’è gente che ha preso anche 9-10 secondi, gente che ora fa Coppa del Mondo. Sarentino è così, il regno dei maiali da pianure.

4. Finali di Coppa Europa a La Thuile. Memorabile caduta di Mario Karelly, uno che riusciva a mettere gli sci piatti anche in curva.

5. Salvatevelo questo video, anche se ha 360 pixel di risoluzione. Quel giorno Marcel Hirscher diventò il Campione del Mondo Junior, ma non è lui il protagonista del video. Lo show man è un italiano, un folle, un talento: Jacopo Di Ronco, classe ’90. Ora non scia più, ma questo video rimarrà impresso nelle menti di allenatori e atleti per sempre. Si portò a casa una medaglia d’argento, a pochi centesimi dall’oro. Guardate come sciava, un funambolo con il piede sull’acceleratore, le braccia che facevano quello che volevano e i piedi che viaggiavano. Una chicca.

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