Chi ci conosce sa che siamo di parte e molte volte lasciamo l’obiettività nel cassetto di casa nostra, perché ci lasciamo trasportare dall’istinto; dopo aver letto le dichiarazioni del tecnico del Belgio Wilmots vogliamo replicare e dire la nostra opinione. Secondo lui il gioco dell’Italia “Non è calcio”, ma caro Wilmots ti sbagli di grosso e forse questa dichiarazione avventata è causata solamente dall’assenza di sangue latino nelle tue vene. Perché per noi il calcio è sofferenza e contropiede; è la nostra storia e l’unica certezza tattica del nostro paese. E per noi tutto ciò basta per riassumere la parola Calcio.

“E’ difficile affrontare squadre del genere perché si chiudono dietro e non ti lasciano spazzi. Diciamoci la verità, siamo stati battuti da una squadra che non gioca a calcio». Nel gioco del calcio si vince o si perde, non si gioca mai. E poi vittorie di questo genere sono il motore dello sport, aumentano l’attaccamento alla maglia, ti fanno emozionare e ti fanno rimanere incollato al divano per 90′ con i brividi lungo la schiena ed il sudore sulla fronte. Invece che disprezzare il nostro modello di gioco dovrebbe prendere esempio dai nostri difensori e portare Vermaelen e Vertonghen ad un allenamento di una qualsiasi squadra di terza categoria italiana per mostrargli come si fa una diagonale.

Solowattaggio di calcio ci capisce veramente poco, come molte persone in questo mondo, ma quando si toccano tasti come passione ed emozione sentiamo il dovere di dire la nostra. E poi Wilmots, se il tuo intento è quello di diventare il Guardiola vallone allora ti auguriamo buona fortuna. Lukaku, Hazard, Mertens e De Bruyne sono giocatori che fanno la differenza solamente quando si gioca a Fifa 16.

@carloberry