Vincent Krichmayr, l’aquila di Beaver. Il superg è suo, Italjet sottotono

Il superg di Beaver Creeck è il più importante della stagione, è quello più indicativo, la prova del nove per uno sciatore. Il tasso di difficoltà fa emergere ogni lacuna e al tempo stesso la diferenza tra gli sciatori forti e quei fenomeni che fanno ancora un altro sport. La “riga” tracciata dal nostro Alberto Ghidoni ha minimizzato i distacchi, regalandoci una classifica con distacchi dal Val Gardena, ma ancora una volta questa pista ci ha dimostrato come non ci si possa nascondere nella velocità moderna. A vincere per la prima volta ecco l’armadio a sei ante dalla Bassa Austria Vincent Kriechmayr, davanti a Kjetil Jansrud e al mestro Hannes Reichelt. I nostri Jet invece non si sono espressi ai loro livelli, fatta eccezione per Paris, sempre in corsa per il podio.  Andiamo al pagellone:

Vincent Kriechmayr: un altro prodotto di casa Austria, a testimoniare la ricerca, la dedizione e gli investimenti che questa nazione destina ogni anno allo sci alpino. Non ha la classe dei suoi compagni di squadra, ma oggi ha vinto il superg più tecnico al mondo. Voto:10

Kjetil Jansrud: forte, solido, calcolatore. Il norvegese sta attraversando un grande momento, oggi ha fatto qualche errore e nello sci di oggi gli errori non sono più concessi; il livello dallo scorso anno si è alzato enormemente. Voto:9

Hannes Reichelt: extra terrestre! Rimane fermo in partenza dopo la caduta di Caviezel prima di iniziare lo show. Quando mette i bastoni fuori dal cancelletto, la convinzione è quella dei giorni migliori e nella parte alta compie un capolavoro, riesce a fare quello che i suoi occi volevano fare alla partenza. Immortale. Voto:9

Alexis Pinturault: e con qualche angolo in più? La classifica di domenica sembra essere già scritta. Voto:8

Thomas Dressen: ricordo quando in Coppa Europa durante il riscaldamento faceva esercizi da maestro di sci. La classe è sempre la stessa, piantato sugli appoggi come un camion. Voto:9

Adrien Theaux: un diesel, perchè le gare finiscono dopo il traguardo. Nella parte finale recupera vistosamente e la dedica a Poisson può acompagnare solo. Voto:8

Matthias  Mayer: che skiporn! Ancora con il numero uno, il cariniziano fa il pittore nella parte alta, per alzare poi  il piede nel finale. Ha dimostrato di fare Top 5 facendo il compitino, Mothl c’è. Voto:8

Matteo Marsaglia: è tornato!!! Che curve nella parte alta, che spettacolo. Sotto si disunisce, ma bastano dieci curve così per capire di essere ancora tra i più forti al mondo. Voto:8

Dominik Paris: non è sciolto come il Paris dei tempi migliori, lo si nota quando mette i bastoni fuori dal cancelletto. Quando vince si affaccia al cancelletto con una disinvoltura da bar, in queste prime gare è parso invece troppo teso. E’ talmente forte che quando chiude decimo si parla di crisi, ci dovrà convivere al pari dei fenomeni di ogni sport. Scia bene ma manca di continuità, in Korea farà sfracelli. Voto:7

Paolo de Chiesa: dopo le prime gare in compagnia degli amici Varettoni – Secchi un pò troppo legati ai canoni televisi, oggi abbiamo seguito la gara con il paolone nazionale. Che scleri, che numeri. Voto:8

Alberto Ghidoni: in molti ci hanno chiesto il motivo di una tracciatura così spedita quando i nostri atleti in genenre prediligono le curve. E’ stato un gesto di stima e appoggio nei confronti di Paris, il discesista più forte dai tempi di Kristian Ghedina. In una stagione così imortante, era doveroso appoggiare Domme al cento per cento. Voto:7

Max Franz: un cinghiale alla ricerca dell’esterno. La Val Gardena ti sta spettando. Voto:4

 

 

 

 

 

One Response

  1. Enrico says:

    Il pagellone azzurro non mi sembra completo… ma forse non avete visto la classifica finale.
    Il commento di De Chiesa senza dubbio vale , anzi avrebbe buoni spunti , peccato che il suo collega intervenga da finto esperto e rovini tutto.

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