Tra due giorni sarà già tempo di vigilia, il momento in cui i corridori si guarderanno allo specchio dicendo: “domani indosserò il numero e partirò per il Giro 100, l’edizione del secolo”. Il sogno di tutti i corridori italiani che per molti si realizza, mentre per altri svanisce. Il ciclismo moderno è anche crudele, la forbice tra le squadre Pro Tour e Professional, si è allargata ancora di più, impedendo a corridori giovani di mettersi in mostra in una vetrina importante come il Giro. Abbiamo visto crescere questi talenti, e sapendo il loro potenziale siamo ancora più dispiaciuti. Ne abbiamo sentiti alcuni, come il trentino Iuri Filosi, protagonista al Tour of Alps, il quale dovrà guardare il Giro in televisione visto il mancato invito della sua Nippo; non vedremo infatti al via la squadra di Damiano Cunego dopo 15 anni, e anche un altro giovane scalatore come Nicola Bagioli . “Dispiace molto vista la condizione – ha spiegato il Iuri- sarebbe stata una bella occasione per raccogliere delle soddisfazioni, ma gli organizzatori hanno preferito invitare altre squadre. Guardiamo avanti, con Lugano e Giro del Belgio”.
Tra i grandi esclusi anche Andrea Vendrame, bronzo Under 23 lo scorso anno agli Europei di Plumelec, vincitore proprio ieri della sua prima corsa tra i professionisti in Francia. Durante l’inverno aveva riposto grande fiducia nel Giro, visto anche l’arrivo di tappa vicino casa, ma la sua Androni non è riuscita a ricevere l’invito. ” C’è stato molto rammarico, dopo l’esclusione dello scorso anno, quest’anno c’era molta fiducia in un invito. Quando lo abbiamo saputo, eravamo in ritiro a Benindorm e la nostra reazione è stata molto nervosa. Tutto questo nervosismo lo abbiamo messo in strada, con l’obbiettivo di vincere l’ Italian Cup e guadagnarci di diritto il pass per la prossima edizione”. Queste le parole di Andrea, un escluso di lusso come il suo compagno Davide Ballerini, addirittura terzo nella tappa di Villgraten al Tour of Alps, in mezzo a corridori che il Giro punteranno a vincerlo. Viste le grandi vittorie negli ultimi anni, e le bellissime scoperte colombiane, la squadra di Gianni Savio mancherà a molti appassionati.
Anche Simone Velasco non salirà sul traghetto verso la Sardegna, avrebbe fatto anche presto vista la vicinanza, ma il “motorino” dell’Isola d’Elba è stato inspiegabilmente escluso dalla sua Bardiani, nonostante abbia disputato un buon Tour of Alps, e soprattutto dopo essere stato l’unico corridore del Green Team a finire l’ultimo Giro di Lombardia, addirittura davanti a Julien Alaphilippe, salvando da una figuraccia la sua squadra. Avrebbe meritato più fiducia, ma siamo sicuri che al Campionato Italiano ci farà divertire.
Tra gli addetti ai lavori, in tempi non sospetti c’erano state diverse figure di rilievo a sollevare il problema della poca tutela tra le squadre di seconda fascia. Stiamo vivendo l’era in cui Sagan sta stravolgendo gli schemi con contratti faraonici, in cui lo spettacolo conta più delle vittorie, ma non dimentichiamoci dei nostri giovani, i quali hanno bisogno solamente di un invito. Buon Giro d’Italia, Vi aspettiamo il 25 maggio allo Swatt Corner sul Passo Valparola.