C’era tanta attesa per la velocità, troppi mesi senza sci lunghi, troppo tempo distanti dalle gesta di questi fenomeni mondiali. Extraterrestri in grado di fare cose assurde con gli sci ai piedi, azioni che purtroppo nemmeno la tecnologia è ancora riuscita a dare loro la giusta dimensione del rischio. Pronti via ed ecco uscire dal cancelletto il cinghiale carinziano Max Franz. Non sembra lui, il mostro che fino lo scorso anno devastava i suoi scafi sembrava essersi eclissato. Una sensazione ritrattata in pochi minuti, con le discese di Innerhofer e Svindal e la prova che oggi i Fischer erano di un altro pianeta rispetto a tutti gli altri. Inner fa vedere tutto il suo bagaglio, posizione aerodinamica limata di anno in anno e quelle curve devastanti sui tratti filanti agevolate da una base stretta in grado di dare una spinta allo sci impercettibile ad occhio nudo. E Paris? Quando apre il cancelletto ci aspettiamo sempre che vinca, ed oggi ha dato un grande segnale soprattutto dopo un finale di stagione lo scorso anno in cui si era un pò perso. Svindal e Jansrud fanno il compitino, mentre Feuz è tutta una farina. Andiamo al pagellone:
Max Franz: quest’estate nei bar carinziani in molti lo avevano dato per finito dopo il cambio materiali. Il cinghiale tuttavia ha risposto nel migliore dei modi. Solita sciata fatta di enorme sensibilità e schizzi di irruenza. Un amore con questa pista sempre più vivo. Gemma Mox Wudsau! Voto:10
Christof Innerhofer: ” Inner com’è?” Ci aveva risposto con un ghigno quest’estate sui passi dolomitici dopo una coffee ride con la sua bici piena di spacers per proteggere la schiena. Quando questa macchina risponde con un sorriso al limite della pazzia significa che sta bene, è matematico. La sentiva da mesi,aveva una voglia matta di rimettere il numero. Ora arriva Beaver, adesso non strafare Inner! Voto:9
Dominik Paris: avevamo qualche dubbio sui suoi materiali, se fossero stati all’altezza del pilota. Forse lo scoglio più alto, perchè adesso arrivano i suoi terreni di caccia. Potrebbe essere l’anno buono per portare a casa il pettorale rosso. Voto:8
Vincent Kriechmair: che sciatore! Continuamente alla ricerca della spinta in ogni punto possibile. Lo sciatore più tecnico è diventato lui, anche Mayer sembra aver ceduto il posto. Voto:8
Johanes Kroll: dopo anni a ravanare in Coppa Europa ecco l’acuto del cugino d’arte. Un fuoco di paglia o questo sciatore ci farà vedere grandi cose? Voto:7
Valentin Giraud Moine: chissà cosa avrà provato tagliato quel traguardo, scosse d’adrenalina rimasta dentro per troppo tempo. Bentornato. Voto:7
Matthias Mayer: esce dal cancelletto con la stessa intensità di una grigliata sui laghi carinziani. Fa quello che vuole e non riesce a stare sopra allo sci salvo alcuni episodi in cui fa vedere tutta la sua classe. Al traguardo si rende conto d’aver appena svolto una gara, ma che spettacolo vederlo sciare. Voto:6
Beat Feuz: Al Mondiale di Innsbruck quando è passato allo Swatt Corner avevamo notato quanto la forma fosse la solita, con le farine sempre protagoniste. Ma che lavori ha fatto da quel giorno? Voto: 5
Alexander Kilde: ancora troppo irruento, che cosa succede? Voto:5
Bostjan Kline: la fiducia del discesista.. Dove è finito il gigante che due anni fa si mangiava i pali? Voto: s.v.