È stata un’ edizione durissima, la seconda della Top Dolomites Gran Fondo a Madonna di Campiglio, un evento fortemente voluto da Alberto Laurora e dal suo braccio destro Giovanni Danieli. Per il secondo anno di fila è stato il meteo il vero padrone della corsa, il quale non ha dato pace durante tutte le tre ore di gara. Pioggia fitta e continua trasformatasi in neve nel finale, un vento gelido a spirare contro l’ ultima ascesa verso la Perla delle Dolomiti, e temperature che hanno rasentato lo zero.
Gli uomini di Danieli e Laurora però non si sono dati per vinti, mettendo sul campo una competenza ed organizzazione logistica da grande evento World Tour; massima sicurezza garantita per tutta la gara e divertimento garantito, anche sotto la pioggia, in un unico percorso durissimo con 97km con 2.200m di dislivello.
Partenza subito a tutta caratterizzata da una fuga nei primi 15km di vallonato che ha reso la gara nervosa e veloce già dal’ inizio. Sulla prima asperità, il Passo Durone, le pendenze massime al 16% spaccano le gambe alla maggior parte dei concorrenti e il gruppo salta in aria. Dopo i primi 6km di salita davanti scollinano in 8, con il gruppo inseguitori formato da una quindicina di unità che insegue a poco più di un minuto. Agli altri 250 partenti non resta che pensare fin da subito a portare a casa la pelle.
Sull’ ultima ascesa verso Madonna di Campiglio il vincitore della prima edizione Francesco Avanzo prova a bissare il successo dell’ anno precedente ma viene ripreso a 2km dal traguardo. Vince il russo ex pro Sergei Pomoshnikov in volata davanti a Tiziano Zonta e a Riccardo Zacchi. Ma andiamo al Pagellone.
Sergei Pomoshnikov: ecco, quando si dice “gli amatori vanno più dei pro”. Una cilindrata da superbollo, in controllo per tutta la gara in testa alla corsa. Non patisce le temperature invernali, e quando lancia la vola in sella alla sua Canyon plana sull’ acqua del traguardo. Voto: 10
Tiziano Zonta: dopo il grave infortunio procuratosi alla scapola cadendo nei primi chilometri della Sportful Dolomiti Race, il bassanese ha saputo ritrovare una grande condizione. Due podi assoluti con il terzo posto alla mediofondo di Sestriere e con il secondo posto a Campiglio. Continuano le trattative per il suo futuro con i vertici Swatt Club. Voto: 9
Riccardo Zacchi: dopo un estate passata in altura tra l’ hotel Perego al Passo dello Stelvio e la sua casa a Livigno conclude un’ altra Ötztaler Radmarathon a ridosso delle 7h10 di gara,non ritenendosi però del tutto soddisfatto. Paga probabilmente l’ annullamento del percorso lungo, distanze sicuramente più favorevoli alle sue caratteristiche. Sempre a blocco per stare attaccato ai primi ad un’ andatura veramente da fuori giri. Pronto per la fare il colpaccio alla Trans Alp 2020. Voto: 8
Francesco Avanzo: il vincitore della prima edizione della Top Dolomites sembra essere in difficolta sulla prima ascesa del Passo Durone, salvo poi sbloccarsi e rompere il fiato per rimanere attaccato ai primi. Attacca a 5km dal traguardo prendendo un centinaio di metri di vantaggio sul terzetto Pomoshnikov, Zonta, Zacchi, ma viene ripreso proprio quando ormai sembrava essere fatto. Peccato, ma è così che bisogna correre. Voto: 8
Federico Nicolini: dopo un’ estate passata a spinare birra al Rifugio Pedrotti non ci saremo mai aspettati una prestazione di un livello così alto da parte sua. Nei fuori giri dimostra di avere la cilindrata più grossa di tutti, con un motore che solo chi corre la Coppa del Mondo di Skialp può permettersi di avere. Al traguardo con poco meno di due minuti di ritardo. L’ unico che può permettersi di andar forte senza allenarsi. Chapeau. Voto: 7
Andrea Pontalto: da un corridore come lui in una corsa così adatta alle sue caratteristiche ci si aspettava quel qualcosa in più. Probabilmente aveva ancora nelle gambe la fatica della settimana scorsa all’ Ötztaler. Voto: 6