Lewis Hamilton, 10: semplicemente perfetto. Dalla partenza, passando per la ri-partenza post SC – condita dalla solita furbata in salsa azera – fino agli ultimi giri, dove ha martellato come un fabbro invasato.
Ha sofferto e non poco la sua vettura (sottosterzo, correzioni a raffica e chi più ne ha più ne metta) ma, a conti fatti, è stato proprio il motore Mercedes a fare la differenza. Ora tutti a Monza, storicamente terreno di caccia del Nero. Pole e vittoria in scioltezza atarassica, non è vero?
Sebastian Vettel, 9: c’era davvero poco spazio per fare meglio, e la gara non si è certo decisa al sabato: Hamilton, anche partendo secondo, si sarebbe mangiato la Ferrari lungo il Kemmel. Ad ogni modo, la Rossa è cresciuta in modo esponenziale. I patemi di Silverstone, ormai, sono solo un brutto ricordo. Le piste favorevoli (Singapore su tutte), da qui alla fine della stagione, non mancano. I 7 punti di vantaggio sul Nero, un piccolo tesoro da salvaguardare. Sogni in grande e denti stretti fino alla fine.
Daniel Ricciardo, 9: se lo dimenticano sempre tutti, e noi non vogliamo essere da meno. Ma che costanza, ragazzi. Top driver assoluto.
Kimi Raikkonen, 6: il venerdì sembra avere il piede destro carico a pallettoni e si mangia il record della pista tenendo giù il piede al Pouhon. Al sabato viene azzoppato da “grosse vibrazioni” al posteriore.
In gara si infischia delle bandiere gialle e poi, grazie alla Safety Car, regala una perla d’altri tempi facendo fuori Bottas in fondo al Kemmel. Limita i danni ma il Riccio lo vede solo col binocolo e ciao ciao podio. Un po’ poco, per “The King of Spa”.
Valtteri Bottas, 5: mai in palla. Sin dalle prove libere fa la figura del pugile suonato, confermando la regolare altalena di risultati che affligge i due alfieri Mercedes. In sostanza, non imbroccano mai due gare di fila e, quasi sempre, quando uno sale l’altro scende (da leggere canticchiando). Dopo l’incubo belga il ritardo da Vettel è salito a 41 punti, mettendolo di fatto fuori dai giochi per il titolo.
Altri teatrini in pista tra lui e Prosciutto all’orizzonte.
Perez & Ocon, 0: il tweet post gara di Ocon -《Perez ha cercato di uccidermi due volte》- è già sui libri di storia. La Force India, attraverso un comunicato ufficiale, ha assicurato che i due non avranno più gara libera. Ma alla Roggia, chi tira su il piede? Nel dubbio, pop corn a cascata.
Max Verstappen, s.v.: un pilota finito. E finché non sarà di rosso vestito, in pochi se ne dispiaceranno.
Tommy Govoni