Sölden: Francia favorita. Il punto tecnico di Solowattaggio.

Soelden

Ormai ci siamo. Fra una settimana ripartirà il massimo circuito con il tradizionale Opening di gigante sul ghiacciaio tirolese del Rettenbach. Finalmente è finito il mandato quinquennale degli sci raggio 35, ampliamente bocciati sotto qualsiasi punto di vista, in quanto oltre ad aver sdraiato sui letti d’ ospedale centinai di atleti hanno ammazzato sia lo spettacolo dell’ alto livello ma soprattutto il movimento della mediocrità di questo sport. Ora finalmente queste assi, potranno essere lanciate nei container del legno.

Torniamo quindi indietro, fermandoci questa volta a metà nel limbo del raggio 30. Cosa cambierà rispetto a prima? Sicuramente le finanze di coloro che, non vivendo l’ alto livello, dovranno per l’ ennesima volta svenarsi per cambiare il proprio parco sci. Oltre a questo però, ci sentiamo di dire che la differenza principale non la faranno gli sci, bensì le tracciature e mai come in questa stagione dipenderà tanto da queste.

Se le distanze resteranno invariate rispetto allo scorso anno, vedremo sicuramente qualcuno saltare da una parte all’ altra della pista lanciato da questi sci nuovi, che a detta di molti vengono definiti come fionde. “Sono come i vecchi 27, ma spingono di più.” è la frase ultimamente più comune. È indubbio quindi che, tenendo fisse distanze ed angolo, con uno sci più sciancrato di prima il tempo in curva si accorcerà, così come le traiettorie, facendo aumentare la concentrazione delle forze in uno spazio di tempo più ristretto. Si potrà tornare a sciare molto più diretti, stando più tempo a favore di pendenza e da questo si evince che le velocità aumenteranno sensibilmente. Detto ciò, sarà sicuramente buon senso del tracciatore tornare a stringere un po’, per evitare almeno le prime volte, velocità folli intorno ai 90kmh in gigante. 

A Sölden però bisognerà essere bravi ad interpretare la pista, e soprattutto la differenza sostanziale che c’è tra il tratto centrale del Rettenbach e i due piani del settore iniziale e finale. Come sempre il raccordo in fondo al ripido sarà la parte più importante da interpretare, dove l’ atteggiamento tecnico dovrà cambiare totalmente nel giro di uno/due passaggi massimo per diminuire l’incisione ed aumentare la scorrevolezza. Sul ripido invece, la differenza la farà chi limerà le traiettorie in entrata curva creandosi direzione, per essere forte sul piede fin da subito e per uscire il prima possibile. Sembrerà un controsenso, ma con questi sci si tornerà a sciare molto più diretti e meno puliti sui tratti ripidi e ghiacciati rispetto a prima.

Se dovessimo andare in ricevitoria a scommettere su un possibile podio, ci sentiamo di darvi un parere, su chi per noi potrebbe essere il favorito dell’ Opening.

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Alexis Pinturault, Mathieu Favre e Thomas Fanara: da anni ormai i francesi sono la squadra più forte al mondo nella disciplina del gigante. Sul Rettenbach ci sentiamo di metterli favoriti come il Brasile al mondiale di calcio. Grazie alla tecnica portata in francia dal nostro Severino Bottero, il divario tra loro e le altre nazioni potrebbe addirittura aumentare con questo ridimensionamento delle sciancrature dei materiali. Non escludiamo per niente la possibilità di un podio tutto francese, tenendo in seria considerazione anche Victor Muffat Jeandet e Steve Missilier, i quali a meno che non succeda una catastrofe non verranno buttati fuori dai 10 neanche con le bombe a mano. Sarrazyn Ciprien parte appena fuori dai 30; pronostichiamo una qualifica sicura, stando poi a vedere come si giocherà le sue carte durante la seconda manche. Ostentiamo dicendo: 5 nei primi 10, con 2 sul podio.

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Austria: l’ assenza di König Marcel sul Rettenbach ci fa quasi venire voglia di rimanere a casa. È un po’ come andare allo stadio a vedere giocare il Barca senza Messi, Le Merengues senza CR7 o la nostra Inter senza Maurito Icardi. Inoltre la squadra è decimata a causa di altre due assenze come quelle di Schörghofer Hirschbühel. Attenzione però, Roli Leitinger ha già fatto il colpaccio qui lo scorso anno, e Marcel Mathis dominava ampliamente in Coppa Europa con le vecchie sciancrature prima di venire letteralmente ammazzato dai raggio 35. Questi due giovani leoni avranno sulle spalle il peso di una nazione intera che vive di sci, che ruolo giocherà la tensione in tutto ciò? Collochiamo Leitinger nei primi 5, ma per quanto riguarda Mathis invece, la storia insegna che a Soelden “da dietro” si fa fatica, in tutti i sensi. Anche se l’ ultimo video postato sui social dove direzionate aeree e curve in 1 metro erano i protagonisti, ha fatto gelare il sangue a tutti.

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Luca De Aliprandini, Justin Murisier: due giovani che se si fosse continuato a correre con gli sci raggio 27 sarebbero forse due dei più forti al mondo. Piuttosto di concedere metri alla pista, morirebbero. L’ ignoranza non manca, così come il nervo nel girarsi sotto gli sci. Questa stagione potrebbe essere per loro quella della consacrazione definitiva. Sicuramente più lucida sarà la pista, più possibilità avranno di fare bene. Attenzione però nel non esagerare per lo spettacolo, e di cambiare l’ atteggiamento tecnico dalla fine del ripido in poi. Entrambi nei 10.

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Henrik Kristoffersen, Leif Haugen:  non ci sentiamo di mettere i due norvegesi sul podio di Soelden. Anche se questo forse, è uno degli sport più strani al mondo. Il loro risultato dipenderà molto dalla consistenza della neve. È risaputo ormai da anni che i Norvegesi sono i maestri a sciare sui “due piedi”, e qualora il manto nevoso non fosse una piastrella potrebbero dire la loro. L’ ultimo video postato da HK sui social però, dobbiamo essere sinceri, non ci ha convinto del tutto.

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Felix Neureuther, Ted Ligety: i loro palmares parlano da soli, non serve aggiungere altro. Forse però in questo momento gli altri in GS hanno quel qualcosa in più, anche se quando uno è un fenomeno, e nella vita nasce per fare quello, può ribaltare la situazione in ogni momento. Aspettiamo con ansia il verdetto dell’ unica cosa che può permettersi di giudicare un uomo con gli sci ai piedi: il cronometro.

In definitiva, se qualcuno volesse giocare una bolla …

1 Faivre, 2 Pinturault, 3 Fanara. Nelle donne Lara Gut con due secondi.

P.S. La vittoria dello Skiporn al Fire&Ice è invece già scontata.

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