Soelden -4, come sta il movimento dello sci alpino?

Dopo il mutismo generale della stagione estiva, dove a parte qualche reel dall’emisfero australe non si è sentito fiatare quasi nessuno dall’intero movimento, il prossimo week end ci sarà il grande opening della stagione 2023/2024 sul ghiacciaio del Rettenbach.

Le domande che sorgono spontanee sono sempre le solite: chi sarà più in forma? Chi è riuscito a prepararsi meglio? Ma soprattutto, quali saranno le novità per l’annata che ci attende?

Come sempre accade, gli atleti e le federazioni hanno preferito nascondere piuttosto che dare risposte a tali domande, limitandosi alla solita routine fatta di presentazioni e media days, con qualche picco di notorietà raggiunto solo a causa delle proteste degli ambientalisti per le ruspe sui ghiacciai tra Zermatt e Cervinia. Con questa classica aura di incertezza circondante l’ambiente, l’unica chance è provare a riportare qualche informazione ricevuta dal classico passaparola dei ghiacciai.

Deriva da casa Svizzera la novità più importante, dove, tralasciando il caso Odermatt che pare vada più forte in allenamento che in gara, Loic Meillard ha cambiato fortemente il suo set-up: nonostante vesta ancora Rossignol infatti, dalle foto da lui stesso postate è spuntato un attacco molto simile al Marker, con uno scarpone che sembra leggermente diverso da quello messo in commercio dalla casa francese, come si evince dalla foto sottostante. Sembra che il polivalente rossocrociato abbia deciso di ripercorrere la strada intrapresa da Hirscher nel 2014 e Kristoffersen nel 2021, anche se, a differenza di quest’ultimo, pare non ci siano sanzioni derivanti da questo cambio, anzi, potrebbe essere il precursore per un cambio di strategia per ciò che riguarda il cambio di forma dell’attacco come già successo per Atomic e Salomon qualche anno fa.

Scarpone e attacco nuovi per Meillard

Altro spunto interessante, che non risulta però essere una novità, è quello che riguarda Van Deer, che correrà anche questa stagione con il logo coperto, nonostante abbia tolto il classico toro Red Bull tramite una sua stilizzazione con la scritta “Racing”. Per l’unica azienda che può permettersi di rifiutare atleti che chiedono di far parte del team, portando accenni di privatizzazione in un mondo fortemente conservatore e conformista, il fatto di essere parzialmente bannata dalla federazione internazionale può essere considerato un effetto naturale, anche se, come successo la scorsa annata, beneficerà della pubblicità intrinseca dovuta da questa sentenza.

I due loghi Van Deer bannati dalla federazione

Per ciò che riguarda il resto del mondo invece siamo sempre alle solite, Kilde ha provato a fare un po’ di clamore grazie a Tik Tok, Braathen sembra pronto ad insediare Odermatt nonostante la presenza costante alle fashion week e l’Austria si appoggia sulle spalle di Marco Schwarz, che ha dichiarato di sentirsi fortemente a suo agio nei panni di gigantista.

Attendiamo con ansia sabato e domenica, sta a voi farci saltare sul divano.

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