Alla vigilia circolavano solamente due nomi: Peter Sagan e Fernando Gaviria quasi a risolvere un conto lasciato in sospeso lo scorso anno. La Classicissima quest’anno ha regalato emozioni dopo anni di noia, ci hanno pensato tre fenomeni del nuovo ciclismo ad animare la corsa: Peter Sagan, Michal Kwiatkowski e Julien Alaphilippe. La giornata si è aperta con la classica fuga iniziale, dove si è messo in luce il più giovane corridore in gara, Umberto Poli, classe 1996 affetto da diabete, lanciando un grande segnale di speranza per i giovani come lui. Nel gruppo, Quick Step Floors a fare guardia, grazie al lupo Julien Vermote impegnato a controllare i wattaggi ed il distacco cronometrico, con Tom Boonen scudo di Fernando Gaviria. Il vento contrario iniziale ha regalato una media relativamente bassa, mettendo paura ai direttori sportivi in vista degli ultimi km a causa dei troppi corridori davanti a limare. Capo Mele, Cervo e Berta hanno influito poco, dove le squadre ne hanno approfittato per organizzarsi in vista della Cipressa. É proprio su questa salita che si sono visti i primi attacchi, con Tim Wellens a provarci assieme a Mattia Cattaneo, incapace però di dare vigore all’azione. Trek Segafredo e Bahrein Merida in grande spolvero, con la Quick Step apparentemente poco unita in queste fasi. L’inizio del Poggio è infernale, con la Sky a ruota di Tom Doumulin, da solo al comando costantemente una decina di metri davanti agli uomini di Dave Braislford, bravissimi a tenere un’andatura adattissima per Elia Viviani.
Quando il lavoro di Doumulin si conclude, sembra il solito copione, il pomeriggio trascorso davanti alla Tv senza colpi di scena, ma ci pensa lui, il più forte di tutti i tempi a dare un senso a tutto questo: Peter Sagan. Il Campione del Mondo negli ultimi metri del Poggio è protagonista di una rasoiata violentissima, una sparata intorno ai duemila watt, a cui reggono solamente lo stilista Michal Kwiatkowski e Julien Alaphilippe. I tre si involano sull’Aurelia a velocità folli, con 5 Km di Solowattaggio. Kwiato sembra non averne, Alaphilippe è un cavallo pazzo, Sagan è nel suo mondo, disinteressato di cosa stia accadendo alle sue spalle. Si arriva alla volata, con un Peto troppo arrogante che parte addirittura ai meno 200 metri. Kwiato è in scia e la spunta all’ultimo metro. Il polacco ancora una volta batte Sagan in volata, l’uomo in grado di battere Greipel al Tour beffato nuovamente; andiamo al pagellone:
Peter Sagan: anche oggi abbiamo avuto nuovamente la prova che quando diciamo che le vittorie e le medaglie servono solamente per le statistiche, non ci sbagliamo. Lo ha confermato lo slovacco nel dopo gara, davanti a giornalisti più dispiaciuti di lui: “Oggi ho dato spettacolo, la gente vuole questo e nella volata ho fatto tanti Watt”. Grazie Peto, hai dimostrato anche questa volta di fare un altro sport, di avere il Mondo contro, che al nord molto probabilmente sarai in grado di andartene dal gruppo quando lo vorrai e che sei il più forte di tutti i tempi. Voto:10
Michal Kwiatkowski: l’azionista di maggioranza del Bike Porn mondiale si è portato a casa una Sanremo pesantissima. Sembrava non averne inizialmente, ma era solo tattica. In passato ha sempre dimostrato grande generosità negli attacchi, ma oggi ha saputo anche lui fare il furbo. Lo scorso anno fece un attacco simile, svanito a causa della paura altrui. Bravo Kwiato! L’unica pecca? Per noi rimarrai sempre il Kwiato in maglia Etixx. Voto:10
Julien Alaphilippe: inizialmente sembrava inopportuna la sua presenza, quasi fuori luogo accanto ai pezzi pesanti di Patrick Lefevere. Il francesino però sul Poggio ha fatto vedere tutto il carattere e i watt del suo motore. Ora lo aspettano alla Freccia e alla Liegi, è il suo anno. Voto:8
Tom Boonen: S-Works bianca, scritta oro e l’inferno del nord alle porte. Non serve aggiungere altro, ci vediamo a Roubaix Tornado. Voto:8
Sonny Colbrelli: prima il grande lavoro di Boaro, poi Sonny davanti sul Poggio. L’ultimo a cedere sotto l’attacco di Sagan, è maturato molto, l’ Amstel lo aspetta. Voto:7
Fernando Gaviria: quello che doveva fare gli è riuscito, ha trovato sulla sua strada uno slovacco che non voleva la solita Sanremo. Voto:6
Greg Van Avermaet: rimanere senza gambe quando il tuo avversario è ancora in grado di fare la differenza, fa ancora più male. Che cosa si dovrà inventare ora? Fiandre e Roubaix sono alle porte. Voto:5
Mark Cavendish: Cannonball subisce ogni cavalcavia. Voto: 4