Siamo stati gli unici, come sempre, a crederci fino in fondo, fino alla fine. Insieme a lui, insieme a Vincenzino, che oggi ci ha messo il cuore, la faccia e soprattutto i coglioni nel vincere una delle tappe più dure di questo Giro. Tappa caratterizzata dal caos più totale. La salita del Colle dell’ Agnello, nonchè Cima Coppi vinta da Michele Scarponi, frammenta il gruppo in uno sparpaglio più totale, tanti gruppettini, tutti i big sparpagliati e la corsa scoppia. La discesa è viscida, le curve tra la neve insidiose, Zakarin si rompe la clavicola e si ritira, Kruijsvijk spacca una sponda di neve ghiacciata a bordo strada con tanto di salto mortale in avanti e perde la maglia. Lo Squalo dello Stretto invece è un maestro nel guidare la sua s-works in discesa e non sbaglia una linea. Alexander Vinokourov mette in campo tutta la sua esperienza e fermando “Scarpa” azzecca in pieno la tattica di corsa, dimostrando di essere il numero uno anche dall’ ammiraglia. Sulla salita di Risoul vedere pedalare Nibali è uno spettacolo, tutto di padella con il 53 mettendo a tacere tutti i gufi, soprattutto quelli di Mamma Rai, che lo davano già per morto dopo una cronometro insignificante. Ma andiamo al pagellone:
Vincenzo Nibali: il Giro d’Italia finisce sempre dopo la terza settimana, e solo degli incompetenti più totali possono dare un corridore per finito solo perchè sbaglia una cronometro, ancora più incompetenti se questo corridore si chiama Vincenzo Nibali. “E’ finita” si dice solo alla fine e come ha detto oggi Rick Van Magren “i duri si vedono nel momento del bisogno”. Che spettacolo vederlo salire a Risoul con il padellone, wattaggi disumani! Voto 100
Michele Scarponi: l’ Aquila di Filotrano va a prendersi in solitaria la Cima Coppi in cima al Colle dell’ Agnello. Viene fermato poi dall’ ammiraglia e si sacrifica per il suo capitano. Sei il vincitore morale di questo giro Scarpa: Chapeau! Voto 11
Esteban Chaves: è lui a rompere gli indugi sul Colle dell’Agnello dove le pendenze sono pane per i suoi denti. Mette tutto il gruppo in fila e fa veramente male alle gambe di tutti! Cede qualcosa poi nel finale nei confronti di Nibali, ma si sa che i Colobiani sulle salite da rapporto fanno fatica. Si cuce la Maglia Rosa sulla schiena a due giorni dalla fine di questo giro. Voto 10
Illnur Zakarin: lo avevamo visto nella discesa di Fai della Paganella, curve esagonali e rigido come il manico di una scopa nel guidare la bicicletta in discesa. Oggi non si sa bene cosa sia successo, vederlo in parte alla strada con la sua bici priva di ruota anteriore ci ha fatto gelare il sangue nelle vene. Fortunatamente per lui “solo” rottura della clavicola, ed è quindi costretto a lasciare la sua quinta posizione provvisoria in classifica generale abbandonando il Giro. Voto 6
Alejandro Valverde: oggi l’ embatido sembra aver pagato le energie sprecate nelle giornate precedenti. La volata di ieri nel finale, fatta solo per mettere la testa davanti agli altri big e senza guadagnare nemmeno un secondo, è stata la classica ‘arrogantata’ inutile. Oggi paga la presunzione dei giorni scorsi, e accusa più di due minuti di ritardo al traguardo. Voto 5
Steven Kruijsvik: giornata nera per l’olandese che si vede infrangere un sogno a pochi giorni dal realizzarlo. Passare da 3 minuti di vantaggio ad 1 minuto di ritardo in classifica generale in un solo giorno è una batosta dura da digerire, ma se si pensa alla caduta poteva andare anche peggio. E adesso risalire la china sarà veramente dura… Voto 4
Ammiraglia Lotto: oggi si sono dimostrati veramente dei dilettanti allo sbaraglio. Dov era l’ammiraglia quando la maglia rosa si trovava da sola per terra con la bici rotta? Probabilmente ancora sui cavalcavia olandesi delle prime tappe… Voto 2
Mamma Rai: oramai abbiamo veramente finito le parole per commentare l’ignoranza di questa televisione. Voto sottozero
2 Responses
nibali poteva vincere solo così in questo giro. Sperando che l’avversario più forte si facesse male, un brutto spettacolo oggi!!
Come ha detto Nibali alla Gazzetta “mi sono accorto solo io che Krusjwijk respirava male e così ho attaccato”. Le corse sono queste