Non c’erano dubbi sul fatto che tra i due galli sarebbe finita a schifio.
A chi non vedeva l’ora che succedesse dico: è solo l’inizio. E per fortuna.
《Per fortuna》 perché è giusto che tra due che si stanno giocando il titolo non corra buon sangue. Così è sempre stato, così deve essere.
La favoletta della presunta amicizia aveva anche rotto i cosiddetti, va mo là.
Ma 《per fortuna》 anche perché, sulla carta, il cavallo buono in tempi di guerra ce l’abbiamo noi.
Un Hamilton sotto pressione, infatti, è prima di tutto un pericolo per sè stesso.
Ciò detto, ieri a fare la figura del pollo è stato Seb.
Cascato nel trappolone ordito dal Nero, si è lasciato andare ad un “fallo da reazione” che, a conti fatti, è costato la vittoria.
Un’altra occasione persa, dopo Shangai e Barcellona. La terza su otto totali insomma, mica bruscolini.
Altri molto bravi a perdere occasioni (di ritirarsi e cambiare faccia, in questo caso) sono Withing e la sua banda.
A voi decidere se sia più scandaloso vedere (ro)Bottas festeggiare un secondo posto dopo aver centrato Kimi alla seconda curva o assistere alla penalizzazione di Vettel proprio nel momento in cui Hamilton è stato costretto a rientrare per sostituire il poggiatesta (a proposito, un sentito grazie ai meccanici MB per averci fatto volare alto).
Arrivabene nel post si è fatto sentire.
Ora tocca a Sergione sbattere i pugni sul tavolo a Parigi.
Tra gli addetti ai lavori c’è anche chi ha sostenuto che la scelta di non punire i due alfieri Mercedes sia stata assolutamente giusta.
Ma a parti invertite (quindi con Raikkonen che va a speronare il connazionale etc. etc.) sarebbe accaduto lo stesso? Grossi dubbi a riguardo.
Sugli altri:
Il Riccio, campione di continuità, non se l’è filato proprio nessuno.
E noi non vogliamo certo invertire la tendenza.
Tra Perez e Ocon prima o poi finisce a botte. Forse prima che poi. Preparate quindi birra e pop corn.
Infine, Stroll a podio è come – detto da uno juventino, sigh – la Juve che vince la Champions: prima di riassistere ad un evento del genere saremmo tutti morti e sepolti. E pure da mo’.
Tommy Govoni
P.S. A Zeltweg, tra due settimane, avremo il Bauer inviato speciale sul campo.
A lui il compito di scatenare una volta per tutte il gatto rosso che si è stanziato sulla testa di Hamilton contro Bottas, nella speranza che quest’ultimo non si riprenda più. Daje.
Tommy Govoni