Manca poco più di un mese a Soelden, ma se solitamente i bilanci vanno fatti a fine stagione, in questo caso vanno fatti anche all’inizio. E’ stata una vera e propria moria, dopo il colpo di grazia del 4 settembre. Una serie di ritiri così, che ha colpito non solo gli atleti più forti ma anche quelli più carismatici, forse non si era mai vista. Tutti quest’anno, a partire da Aksel Lund Svindal, passando per Felix Neureuther, Lindsey Vonn, Frida Hansdotter e Matthias Hargin, fino ad arrivare al migliore di tutti i tempi Marcel Hirscher. Chi ha vissuto la loro era da vicino, durata per tutti non meno di un decennio, chi li ha presi come spunti, come idoli, studiando i loro movimenti ed esultando per ogni loro vittoria, sa che quella che andrà a cominciare sarà una coppa del mondo completamente diversa. E’ un po’ come se Messi e Ronaldo si ritirassero nello stesso anno, o come se Serena Williams e Roger Federer dicessero basta a fine stagione. Personaggi e atleti così sono difficili, se non impossibili da rimpiazzare.
D’altro canto ci aspetta una stagione ricca di sorprese, con il gradino più alto del podio non solo delle gare, ma anche delle coppette e della generale che sarà ambito da atleti diversi, da coloro che non sono mai saliti sul podio e vogliono giocarsi tutte le loro carte per un posto tra i grandi, come chi ha sempre vacillato nelle retrovie potrà ambire finalmente a dei piazzamenti stabili nella top30. Vediamola così, lasciamo per un attimo perdere la malinconia per gli atleti che non vedremo più al cancelletto di partenza e concentriamoci sulle nuove leve e su chi, forse oscurato fino ad oggi da Marcel Hirscher, è pronto a non lasciarsi sfuggire l’occasione della vita per il riconoscimento più grande. Sarà l’anno di Alexis Pinturault? O Kristoffersen senza la sua bestia nera riuscirà di nuovo a trovare la tranquillità mentale del 2016? Oppure sarà l’anno di un discesista, pronto a riportare la Coppona tra uno specialista delle discipline veloci dopo Carlo Janka del 2010?
Non è facile lanciarsi in pronostici ad un mese di distanza dall’inizio della Coppa del Mondo, sicuro è che, senza il re indiscusso, i possibili scenari sono molto più incerti. E’ quindi ora di scaldare i motori e ultimare la preparazione, Soelden sta chiamando.