Ritorno di Hirscher, l’occasione per il confronto tra generazioni

Hirscher torna al suo posto

Mancano due sole settimane a Soelden e il mondo dello sci è pronto a risvegliarsi dal suo letargo. Il Rettenbach dalle ultime immagini sembra tirato a lucido e pronto per accogliere le carvate dei migliori del mondo, che stanno assaggiando le sue pendenze già da qualche giorno per prepararsi al meglio all’evento.

In questo periodo di avvicinamento il nome sulla bocca di tutti è chiaramente quello di Marcel Hirscher, che non ha ancora sciolto le riserve sulla sua eventuale partecipazione, nonostante pare gli sia stata confermata la wild card. Voci di corridoio dicono di un Marcel non molto veloce durante le prove cronometrate del periodo estivo autunnale, ed il fatto che continui a lavorare costantemente sui ghiacciai di casa per trovare il giusto set-up ne possono confermare la veridicità.

Nulla di nuovo all’orizzonte, il GOAT ha sempre avuto stagioni di avvicinamento a Soelden in cui le buscava pesantemente dai suoi compagni di squadra, salvo poi presentarsi all’appuntamento ed andare costantemente a podio già alla prima gara di stagione. E’ vero, a 35 anni suonati e con un pettorale oltre il 30 sempre difficile che ciò possa succedere, anche se si sta parlando del miglior sciatore di tutti i tempi.

Quello che tutti si augurano, oltre a vederlo al cancelletto già a fine ottobre, è che possa essere competitivo con i migliori interpreti delle discipline tecniche, a cui ha lasciato lo scettro ormai 5 anni fa, per poter finalmente mettere a tacere quel dubbio che dal 2019 ci tormenta rieccheggiando la solita questione: “Eh ma se ci fosse stato Hirscher?”

Vederlo competitivo ai livelli di Odermatt sarebbe un sogno per gli appassionati di questo sport, anche solo per mettere a confronto quello che è stato il migliore di sempre con 8 coppe del mondo generali in bacheca, e quello che invece porebbe diventarlo se nei prossimi anni continuasse a macinare vittorie in tre discipline come successo la scorsa stagione.

Obiettivamente risulta difficile immaginare un veterano con alle spalle 5 stagioni con poche giornate tra i pali stretti e fondo ghiacciato che riesca a sopravanzare oltre al già citato Odermatt anche i vari Meillard, Zubcic, Kranjec, Braathen, Kristoffersen e compagnia bella, ma da Marcel è lecito aspettarsi di tutto.

Non vediamo l’ora del 27 ottobre.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *