Un vero personaggio, uno che ci è piaciuto subito ai primi esordi nel WT. Quinn Simmons, o meglio, la famiglia Simmons vive l’agonismo 365 giorni l’anno. In inverno con le pelli sotto agli sci, in estate aprendo in sella sulle strade del Colorado. Rivelatosi al mondo dello sport con il bronzo ai Mondiali Junior di scialpinismo a Piancavallo nel 2018, il nativo di Durango già l’anno successivo con l’oro ai Mondiali di Harrogate da Junior ha attirato subito le attenzioni della Trek Segafredo. Un talento cristallino che in poco tempo è arrivato ai piani alti del ciclismo Mondiale.
Un ragazzo che ama il ciclismo romantico, fosse per lui verrebbe in Europa solo per correre Strade Bianche e Tour de France . Se il collega Anton Palzer ha appeso le pelli al chiodo per provare l’avventura sulle due ruote, l’amore di Quinn per lo scialpinismo tuttavia non è scomparso, un indiscrezione lo vedrebbe infatti interessato alle prossime Olimpiadi di Milano Cortina . La sua sfortuna? Il format che vedremo protagonista alle Olimpiadi è quello della Sprint. Non sarà però una sprint paragonabile a quelle del Biathlon o dello Sci di Fondo, ma una brevissima prova che nulla ha a che vedere con il vero Ski Alp. Una vera pannolata che purtroppo non rende giustizia alle aperte che siamo soliti vedere nelle gare Vertikal o in quelle di endurance. Sarà al contrario una gara decisa dai cambi pelli, o da un attacco che proprio quel giorno non scatterà nel modo migliore. Un format che penalizzerà anche molti motoroni di casa nostra che in questi anni hanno fatto voce grossa nello scialpinismo mondiale.
Augurandoci che il CIO riveda i regolamenti per le prossime edizioni, faremo comunque il tifo per Quinn nel caso dovesse prendere parte a Milano Cortina 2026.