Manca un mese esatto all’opening di Solden, una delle gare più affascinanti del calendario, non per i contenuti tecnici dal momento in cui viene svolta su un muro proibitivo ed in un terreno dove se non hai una lamina fatta con il RATTE di Daniele Pesamosca hai poche chanches di arrivare salvo alla Sölden Gletscher Arena, ma per il fatto che l’opening rappresenta il primo giorno di scuola, la gara in cui tutti smettono di nascondersi e sono costretti a rivelare il loro stato di forma. Il fascino di questo evento lo si respira già ad inizio ottobre, dove in Italia al contrario dell’Austria, i giovani sciatori preparano con grande accuratezza il piano per salire in Tirolo a vedere da vicino i propri idoli.
In Austria questo evento invece non è molto sentito come da noi, Kitzbühel e Schladming sono di un altro livello sotto ogni punto di vista. Nei giorni a ridosso della gara sui ghiacciai si parla solo di questo “andiamo a Sölden? Come facciamo? Io non voglio perdermelo”. I ragazzi non pensano ad altro, quando il proprio allenatore li corregge alla radio il cervello è altrove, troppo suggestiva la due giorni, meglio rimandare certi discorsi sulla profondità o sull’antero posteriore ad un altro momento. C’è un motivo in tutto questo: Sölden è a tutti gli effetti un modello d’evento sciistico moderno, due giorni di No-Stop in tutti i locali notturni, un’autentica autostrada per arrivare al traguardo e soprattutto una vera e propria arena dove gustarsi uno Schnitzelburger guardando Marcel Hirscher o Federica Brignone devastare il Rettenbach. Una delle poche gare in cui il contatto atleta-tifoso diviene protagonista in pista, in paese e se siete fortunati anche in discoteca. Da anni Lo Swatt Club è protagonista in Ötztal, le serate al Fire & Ice o al Katapult sono appuntamenti da non perdere per chi ama questo sport. Il sabato sera l’Italia è protagonista, si possono incontrare dopo anni vecchi compagni di gare, quelle persone che hanno abbandonato lo sci troppo presto ma non hanno perso la passione e Sölden è il luogo ideale per ritrovarsi come una vera confraternita.
Al traguardo è una vera bolgia, selfie con i propri idoli, fumogeni lanciati da tifosi tedeschi, i francesi che salgono sempre in massa e gli italiani con il loro tifo mirato. Il vero mattatore del posto è Felix Neureuther, il suo appeal è irraggiungibile per chiunque, sono in pochi a sapersi muovere in mezzo alle folle come lui. Non firma mai autografi con distacco, ma lo fa sempre con grande senso d’importanza. Tre anni fa salimmo sul ghiacciaio prestissimo, volevamo vedere gli atleti già dal riscaldamento. Quando Felix arrivò ai piedi della pista esordimmo con un “gemma Felix!” ci aspettavamo un saluto con la mano, oppure con la testa, il bavarese invece non esitò un solo attimo nell’esclamare con un vero e proprio sclero “Jaaaaa”. Felix è così, ogni anno mobilita lunghe code di tifosi che creano visibili ingorghi sulla Monaco-Innsbruck, i quali sono i veri padroni in zona traguardo. Durante la gara i loro fumogeni sono sempre pronti ad esplodere, mentre ingurgitano Scnitzelburger o si gustano alla Salomon Station il migliore espresso dell’Austria. Se non volete perdervi tutte queste emozioni non esitate, organizzatevi e salite anche voi; non limitatevi ad una mattinata sul divano davanti ai commenti di “mamma” RAI. La stagione sta per iniziare e noi non stiamo più nella pelle.
@bauerdatardaga