Il pagellone del 2016

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La stagione è terminata e dunque ecco il nostro pagellone finale. Abbiamo vissuto un 2016 ricco di emozioni e corse anarchiche, ma ci sono stati anche mesi colmi di noia mortale e privi di creatività come a Luglio, il mese del tanto proclamato Tour de France. Le classiche del pavè e delle Ardenne non hanno deluso le aspettative e ci hanno regalato vincitori degni, il Giro d’Italia è stato pazzesco e grazie alle Olimpiadi di Rio e ai Mondiali di Doha i nostri occhi hanno visto ancora un ciclismo epico, un ciclismo vero. Ecco le nostre sentenze.

Peter Sagan: Fiandre e secondo campionato del mondo. Basterebbe questo per giudicare la stagione dello slovacco, ma c’è tanto altro: c’è classe, c’è stile, c’è personalità, c’è carattere da vendere. Peto sta facendo tremare la poltrona di sua maestà Eddy Merckx a suon di vittorie e colpi geniali. Mai banale, mai scontato, grazie Peter Sagan. Voto: 10

Vincenzo Nibali: in Italia si è soliti giudicare la stagione di un atleta guardando esclusivamente il palmares ed è ciò che non faremo noi. Lo Squalo ha costruito la vittoria al Giro d’Italia grazie a tanto cuore e grinta, grazie ad azioni “alla vecchia”. Ce la ricorderemo per sempre questa edizione della corsa rosa. E poi non dimenticheremo mai quella giornata in Brasile, dove ha dominato dall’inizio fino alla caduta. Vedremo che tipo di corridore sarà con la divisa del team Bahrain-Merida. Voto: 9

Tom Boonen: ha comandato alla Roubaix, ha comandato al Mondiale di Doha, ha comandato ogni volta che si è prefissato un obiettivo. Il Dio fiammingo ci ha insegnato ancora come si corre in bicicletta. Se amate quest’uomo non potete mancare alla Parigi-Roubaix del prossimo anno, per incitarlo nella sua ultima gara. Voto: 10

Alejandro Valverde: eterno. “El Embatido” sembra un ragazzino che si diverte a girare il mondo per correre tutte le corse del calendario mondiale e per cercare di vincerle. Il suo fisico un giorno chiederà pietà. Voto: 9

Greg Van Avermaet: una caduta gli ha tolto le possibilità di giocarsi le classiche del Nord, le sue gare. Ma poi ad Agosto si è inventato qualcosa che nemmeno lui poteva aspettarsi e si è portato a casa l’oro Olimpico in un percorso al limite delle sue capacità. Il perdente che conoscevamo non esiste più. Ah, si è aggiudicato per la quinta volta il Flandrien, il premio che va al miglior sportivo fiammingo della stagione e che vale più di qualsiasi altra cosa da quelle parti. Non vediamo l’ora di assistere all’ennesimo scontro Sagan-Van Avermaet. Voto: 9

Alberto Contador: la sua mentalità è merce rara nel ciclismo moderno. La condizione fisica non è la migliore di sempre, ma il suo modo di correre ha fatto impazzire i tifosi di tutto il mondo. La 15esima tappa della Vuelta a Espana è entrata di diritto nei manuali del ciclismo. Voto: 7

Arnaud Demare: vince una Milano-Sanremo fra mille dubbi e poche certezze. Di certo non ha esaltato alcun tifoso. Voto: 5

Fabian Cancellara: un finale di carriera maestoso con l’oro olimpico nella sua disciplina madre, la cronometro. Voto: 8

Esteban Chaves: una delle sorprese più belle. Secondo al Giro e vittoria al Lombardia. Voto: 8

Chris Froome: si merita un dieci per come ha corso la corsa più noiosa della stagione (Tour de France), ma non possiamo non giudicare la sua prestazione opaca nella corsa Olimpica. Fenomeno nelle corse a tappe, alquanto rivedibile nelle classiche. Voto: 7

Nairo Quintana: si sveglia tardi, alla Vuelta, dopo un Tour de France corso sulle ruote di tutti gli avversari. Buona stagione, ma non basta per un motore del genere. Voto: 7

Mark Cavendish: alti e bassi per Cannonball. Il mondiale di Doha se lo ricorderà ancora per molto tempo. Voto: 6

Andre Greipel: al Giro e al Tour impressiona per le dimensioni della sua gamba e per la sua condizione, ma poi manca nel momento decisivo. Ci rivediamo al Fiandre, dove attaccherà a 90km dal traguardo come di consueto. Voto: 4

Marcel Kittel: deludente il tedesco. Potenzialmente potrebbe essere il miglior sprinter in circolazione, ma non ha ancora trovato la giusta quadratura. Voto: 4

Fabio Aru: rimbalza alla prima esperienza al Tour. Rimandato alla prossima stagione. Voto: 5

Alexander Kristoff: mai in palla, mai presenti nei momenti clou. Voto: 3

Matthew Hayman: stagione della vita grazie alla vittoria nella Roubaix. Voto: 8

Michal Kwiatkowski: nella campagna primaverile ci ha fatto sognare con delle prestazioni perfette sulle pietre del Nord, poi si è spento. Il cambio di squadra non ha portato i risultati sperati per Kwiato. Il polacco ha fatto vedere la sua classe solo a sprazzi, forse anche per il troppo lavoro da gregariato che ha dovuto sopportare in molte occasioni. Questo corridore può fare molto di più. Voto: 6

Giacomo Nizzolo: campione nazionale e quinto posto in un mondiale di fenomeni. Manca solo il passo in avanti decisivo. Voto: 7

Gianluca Brambilla: grandissima stagione per Brambo. Peccato non averlo visto all’opera nella corsa Olimpica. Voto: 8

Caleb Ewan: potenziale pazzesco, manca solo un pizzico d’esperienza (vedi Doha). Voto: 6

Enrico Gasparotto: una sola corsa monumentale basta per giudicare la sua stagione. Voto: 8

Sepp Vanmarcke: sempre presente sulle pietre. Manca l’acuto. Voto: 6

TJ Van Garderen: ci spiace dirlo, ma forse le corse a tappe non fanno per lui. Bel corridore, ma per il Tour serve altro. Voto: 3

Geraint Thomas: il suo Oakley Jawbone non tramonterà mai. Questo dettaglio stilistico e la vittoria alla Parigi-Nizza però non bastano per salvarlo da un voto negativo. Voto: 5

Jasper Stuyven: un mulo! Vogliamo vedere come si comporterà al Nord nella prossima primavera. Voto: 7

Rigoberto Uran: Vuelve Rigo! Finale soddisfacente per il colombiano. Voto: 6

 

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