Nordhagen e l’obiettivo Tour de France 2026

Per chi pratica Sport Invernali il 2026 rappresenta la vetrina più importante di una carriera, ancor più se si è italiani essendo le prossime Olimpiadi di Milano Cortina in casa. Poi c’è chi va oltre, come il fenomeno norvegese Jorgen Nordhagen dello sci di fondo, da ormai due anni sotto contratto con la Jumbo Visma e poco intenzionato a continuare sugli sci stretti. Troppo alto il suo Vo2 per lasciarlo a scorrazzare per le piste da fondo Norge sulle orme di Petter Northug e Johannes Klaebo; chi ci segue sa che abbiamo da anni un debole per lui, quasi una venerazione. Il classe 2005 nell’ultimo inverno ha dato l’addio al primo amore nei Mondiali Junior di Planica stravincendo la venti e la dieci Km, un ultimo permesso dalla sua squadra per giocare nello sport che lo ha rivelato al mondo. Da quell’undici febbraio l’impegno sulle due ruote è diventato definitivo, con i primi ritiri in Spagna ed una preparazione a lungo termine che solamente i calabroni hanno dimostrato di saper fare in questi ultimi anni.

Negli scorsi giorni lo abbiamo visto impegnato tra Giro del Belvedere e Palio del Recioto. Due prove solide concluse tra i primi, impressionanti se pensiamo alle sue caratteristiche fisiche e al primo anno da Under23. Il dato più impressionante però non sta nel risultato, quanto nel progetto: ” non è importante che vinca oggi, l’importante è vincere il Tour tra due anni”. Questo il commento al nostro Francesco Zantedeschi da parte del suo entourage.

Può sembrare paradossale soprattutto a noi italiani, ma come già dichiarato da Matteo Jorgenson alla Visma Lease lo stress non esiste, i corridori devono solo pensare a pedalare, tutto il resto è delegato e chi di dovere. Lavori, tabelle, nutrizione, riposo, corse, materiali, tutto valutato e ponderato. Pensate solamente alla ricerca su body e aerodinamica, ai corridori di questa squadra non sfiora nemmeno il pensiero d’essere indietro ad altri. Sempre più spesso per i corridori nostrani eventi internazionali come Belvedere e Recioto rappresentano la gara della vita, l’ultima possibilità per farsi notare. Per Nordhagen solamente una tappa del percorso, un percorso che mira alla Gran Boucle 2026, non l’ultima spiaggia da cerchiare in rosso. Visti i suoi numeri non ci sorprende se dovesse in soli due anni arrivare all’apice del ciclismo, ormai si sta andando in quella direzione ed è proprio nell’ambiente ideale per provarci. In bocca al lupo Jorgen, in Italia hai già una marea di tifosi.

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